sono felice della decisione presa in Lombardia di costituire un coordinamento regionale di Sinistra e Libertà.
Ora però bisogna decidere quali debbano essere le funzioni e i compiti di questo coordinamento regionale.
I problemi da affrontare sono tanti, ma penso che si possa trovare una soluzione a molti di questi se non a tutti, basta avere la voglia di un confronto sano, costruttivo e senza lo sguardo rivolto al passato, lontano o recente che sia.
Prima di tutto dobbiamo essere capaci di affrontare contemporaneamente due questioni: in primo luogo costruire il contenitore, il nuovo soggetto politico, e in secondo luogo rinnovare il modo di fare politica, di come siamo percepiti al di fuori dei luoghi rituali della sinistra, e trovare al contempo i contenuti fondativi sui quali vogliamo costruire questa nuova forza politica.
Per quanto attiene il Coordinamento regionale io penso che esso dovrà essere composto dai segretari/coordinatori dei movimenti e partiti che hanno dato vita a Sinistra e Libertà e allargato ai candidati e alle candidate lombardi/e di SeL.
I compiti del coordinamento regionale dovrebbero essere:
1) produrre una bozza di statuto e di carta dei valori da sottoporre al giudizio dei sostenitori/aderenti a SeL;
2) promuovere la formazione di coordinamenti provinciali in tutte le provincie della regione.
Svolto il suo compito il coordinamento dovrebbe essere sostituito da un organo eletto democraticamente e rappresentativo della base e dei territori.
Quanto detto fino ad ora presuppone il fatto che si inizi subito, fin da ora, un tesseramento di SeL al fine di arrivare entro la fine di ottobre ad un’assemblea lombarda di delegati che abbia il compito di approvare statuto, carta dei valori e nominare il nuovo coordinamento regionale.
Per il 2009 si potrebbe mantenere, per quelle forze che lo ritenessero ancora necessario, un doppio tesseramento (al partito/movimento di provenienza e a SeL) anche se ciò potrebbe costituire un elemento di attrito all’interno e di confusione all’esterno.
Per quanto riguarda la questione del nome di SeL personalmente non ho nessun tipo di pregiudiziale, ma non è certo aggiungendo le parole ecologia o ambiente che ci rendiamo più attenti al tema ambientale.
Penso che conti soprattutto il programma, il sentiero che tracceremo insieme e i fatti che sapremo produrre sul piano istituzionale e non solo.
Personalmente io avrei chiamato questa nuova forza “Partito Progressista” dove la parola progressista avrebbe avuto il significato non solo di riassumere le nostre storie passate, socialista, comunista, ambientalista, ma soprattutto di dare l’idea di una forza politica che guarda al futuro e quindi ai nuovi diritti, al lavoro e all’ambiente.
In conclusione penso che questi segnali di unità siano positivi, ma al contempo credo che attendere l’esito delle elezioni regionali per decidere cosa fare di SeL voglia dire affossare il nostro progetto politico.
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