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venerdì 17 dicembre 2010

14 dicembre

Bisogna interrogarsi su quanto accaduto il 14 dicembre per le strade di Roma.
C'è una generazione senza futuro che manifesta e da tempo chiede delle risposte alle sue domande legittime.
Una generazione che non vede un futuro per se stessa e tutto questo è molto triste perchè se i giovani, coloro i quali saranno l'Italia del futuro, non si riconosco in questo paese e non l'aiutano a crescere vuol dire che ha perso l'Italia stessa.
A queste domande deve rispondere la classe politica di questo paese. Dobbiamo delle risposte a tutte quei giovani in piazza e dobbiamo dargli una speranza e un progetto per il loro e il nostro futuro.
Detto questo dobbiamo anche dire che la violenza non è mai giustificata e non può essere mai un mezzo per raggiungere un risultato predefinito.
Ogni rivendicazione deve, a parere mio, seguire la via pacifica e la giusta strada istituzionale.
L'errore di chi sta al governo è quello di girare la testa dall'altra parte e di non ascoltare tutta quella parte della popolazione italiana che espone le proprie ragioni.

mercoledì 8 dicembre 2010

Scontri di piazza

Ormai gli scontri fra forze dell'ordine e manifestanti stanno diventando un evento che si ripete spesso. Purtroppo troppo spesso.
Questo governo Berlusconi ha iniettato nella società un alto grado di malessere.
Gli studenti, medi e universitari, non vedono speranza nel loro futuro prossimo.
Dopo aver studiato per anni e essere stati mantenuti dai genitori lo sbocco naturale, esistente oggi in Italia, è il precariato e la disoccupazione.
E chi non vede speranza nel suo futuro non ha nulla da perdere e in questa situazione può scendere in piazza e manifestare il suo stato anche in modo violento.
La protesta degli studenti è solo la punta dell'iceberg del malessere che avvolge l'Italia.
Ci sono i precari, i ricercatori, i lavoratori sottopagati e chi vede sempre più veder crescere il divario fra le classi più agiate e se stesso.
In questo contesto ci sarebbe bisogno di un governo che sapesse prendere le decisioni giuste, economiche e sociali, creando un circolo virtuoso per la nostra economia altrimenti il rischio è di cadere in nuova stagione di contrasti sociali sempre più forti.