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giovedì 19 febbraio 2009

E la Sinistra a quando?

In questi giorni abbiamo assistito ad una crisi profonda del PD, le disastrose elezioni sarde hanno accelerato lo disfacimento di quel partito.
Walter Veltroni si è dimesso e si è aperto un aspro confronto tutto interno a quello che doveva essere il nuovo partito del centro sinistra, il partito erede dell’Ulivo e dell’Unione.
Non so quale sarà la prospettiva politica che avrà il PD all’indomani delle elezioni europee, di certo la lotta, apertasi al suo interno, per la carica di segretario apre degli scenari impensabili solo fino a lunedì sera.
Le due anime che formano il PD potrebbero addirittura implodere e prendere vie diverse.
In tutto questo l’elettore di Sinistra sceglie la strada del non voto. L’astensionismo anche in Sardegna è stato molto alto.
Tra votare un partito di centro-sinistra, incapace di contrastare una destra sempre più arrogante, e una sinistra divisa ancora in cinque schieramenti politici, ancora in ginocchio per la batosta di un anno fa, la gente di sinistra, quello che dovrebbe essere il nostro grande popolo a cui dovremmo sempre guardare e con cui dovremmo sempre confrontarci, sceglie di bocciarci non recandosi alle urne.
La Sinistra, intesa come grande soggetto politico organizzato, è la grande assente.
L’appello è di fare presto.
Sbrighiamoci compagni e compagne a costruire la casa comune della Sinistra, una casa dove si dialoga e dove ci si confronta.
Non bisogna tergiversare, ma è il momento di agire.
Riuniamoci e costruiamo una grande forza di Sinistra che difenda i diritti civili, salvaguardi la Costituzione Repubblicana e proponga una soluzione seria alla crisi economica industriale.
Finisca il tempo del pensare e delle titubanze ed inizi l’epoca delle scelte e dell’agire.

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