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martedì 29 aprile 2008

Considerazioni personali

Il primo maggio è la festa dei lavoratori.
Vorrei che questa ricorrenza fosse realmente di festa per tutte quelle persone che ogni giorno si recano sul luogo di lavoro per guadagnarsi da vivere in modo onesto e cercare di sostenere e sostentare la propria famiglia.
Oggi in Italia il lavoro non riveste solo un significato positivo e quindi di mezzo per elevarsi nella società e mantenere in una situazione dignitosa la famiglia.
Ogni giorno purtroppo e drammaticamente ci sono dei lavoratori e delle lavoratrici, degli uomini e delle donne, dei mariti e delle mogli, dei padri e delle madri, dei fratelli e delle sorelle, che si recano sul luogo di lavoro e lì trovano la loro tragica fine.
Il lavoro diventa strumento di morte, una morte detta bianca, ma che di bianco e di candido non ha proprio nulla, invece è una morte tragicamente reale.
Ogni volta che sento di una morte sul lavoro mi vengono i brividi alla schiena e penso che di lavoro NON si può e NON si deve morire.
Il lavoro dovrebbe essere il mezzo, nei casi più fortunati, per elevarsi nella società e per fare ciò che piace o quantomeno il mezzo per condurre e far condurre alla propria famiglia una vita decorosa e onesta.
Penso che in uno stato civile i lavoratori dovrebbero essere protetti nel modo più ampio possibile perchè sono una risorsa per la nazione, ma più semplicemente penso a tutte quelle famiglie che vedono i loro cari uscire la mattina per una giornata di lavoro e non fare più ritorno.
TUTTO QUESTO DEVE CESSARE, NON E’ MINIMAMENTE TOLLERABILE.
Il lavoro deve essere fonte di vita e non origine di lutti e malattie.
Al centro dell'attenzione deve esserci il lavoratore, l’uomo, e non la logica del profitto.
Mi auguro che il futuro già da domani possa essere migliore per tutti i lavoratori.Buon primo maggio.

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