Oggi il parlamento molto probabilmente approverà il così detto "processo breve", una legge pensata soprattutto per Silvio Berlusconi e per salvarlo attraverso la prescrizione dai processi in cui è imputato.
Per quanto riguarda la politica interna ormai da un anno, da quando iniziò lo scontro fra Fini e Berlusconi, non c'è un'iniziativa del Governo che abbia come fine il bene del paese.
Prima bisogna battere Fini il nuovo nemico e ora bisogna colpire i giudici e salvare Berlusconi.
Mentre tutto questo accade il paese va sempre più a fondo con le nuove generazioni che non hanno più la speranza di un futuro migliore, ma che al massimo possono sperare di galleggiare nel marasma totale di questo fine impero.
Purtroppo in Italia si parla sempre e solo di lui mentre la sponda sud del mediterraneo è attraversata da una richiesta di libertà e democrazia portata avanti, nella maggior parte delle occasioni, dalle classi più giovani della società nord africana e mediorientale.
Un paese che si vuole porre come guida per l'Europa e per il mediterraneo avrebbe intrapreso da subito delle iniziative al fine di porse da punto di riferimento di tutto questo mondo in movimento invece ci siamo fatti scavalcare.
Di lunedì, invece, è la notizia che nel Canton Ticino la competizione elettorale è vinta dalla Lega dei Ticinesi, i cugini svizzeri della Lega Nord.
Su cosa vince le elezioni, ma naturalmente sul problema degli immigrati o meglio dei lavoratori frontalieri che rubano il lavoro ai bravi cittadini svizzeri.
Il bello è che questa volta gli stranieri invasori non sono i marocchini, i tunisini o i rumini, ma siamo noi italiani lavoratori pendolari.
E la Lega da questa parte del Ticino cosa dice? Forse sarà contenta così gli Italiani fan dell'Umberto possono finalmente lavorare nell'operosa Lombardia e nella provincia di Varese, ma qui il lavoro c'è ancora?
A parte gli scherzi penso che questo fatto ci debba far riflettere e ci debba mettere in guarda dai nuovi ismi, berlusconismo e leghismo, che potrebbero essere pericolosi come quelli del secolo scorso.
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