All’indomani delle elezioni politiche di aprile la sinistra italiana è entrata in una profonda crisi dovuta al disastroso risultato elettorale.
Per la prima volta nella storia della Repubblica forze politiche che si richiamano esplicitamente al comunismo e al socialismo, forze che affondano le loro radici nella costituzione stessa sono state messe alla porta dal parlamento.
All’interno dei quattro partiti che si erano uniti nella Sinistra Arcobaleno si sono aperti dei dibattiti molto forti e complessi per trovare la soluzione al problema che la consultazione elettorale ci ha lasciato.
Purtroppo la risposta di qualcuno è stata quella di rinchiudersi nel ventre sicuro del proprio partito di appartenenza, ma così facendo ci si ritroverà una sinistra messa in una riserva il cui unico scopo sarà quello di testimonianza politica, di piccola rappresentanza.
Io credo che nel 2008, all’alba del nuovo secolo e del nuovo millennio, occorra una nuova idea di Sinistra.
Le divisioni del ‘900 non sono più accettabili e anzi vanno ricomposte.
Io non capisco quale sia oggi la differenza fra chi in Italia si definisce comunista e chi si definisce socialista.
Non credo che oggi si posso pensare ad una fase rivoluzionaria e massimalista, non credo che se Gramsci fosse oggi qui in mezzo a noi darebbe di nuovo vita alla scissione di Livorno.
Io penso che oggi la Sinistra abbia bisogno di unità, penso a un soggetto nuovo, unito, coeso, al cui interno possano coesistere le diverse anime della Sinistra, quella socialista, quella comunista e quella ambientalista.
Credo che sia giunta l’ora di unire tutti gli uomini e le donne che hanno un’idea progressista in un unico partito.
Penso ad un partito politico nuovo che parli un linguaggio moderno capace di coniugare l’attenzione per i diritti civili con l’attenzione per i nuovi problemi che assillano le fasce più deboli della popolazione.
Per la prima volta nella storia della Repubblica forze politiche che si richiamano esplicitamente al comunismo e al socialismo, forze che affondano le loro radici nella costituzione stessa sono state messe alla porta dal parlamento.
All’interno dei quattro partiti che si erano uniti nella Sinistra Arcobaleno si sono aperti dei dibattiti molto forti e complessi per trovare la soluzione al problema che la consultazione elettorale ci ha lasciato.
Purtroppo la risposta di qualcuno è stata quella di rinchiudersi nel ventre sicuro del proprio partito di appartenenza, ma così facendo ci si ritroverà una sinistra messa in una riserva il cui unico scopo sarà quello di testimonianza politica, di piccola rappresentanza.
Io credo che nel 2008, all’alba del nuovo secolo e del nuovo millennio, occorra una nuova idea di Sinistra.
Le divisioni del ‘900 non sono più accettabili e anzi vanno ricomposte.
Io non capisco quale sia oggi la differenza fra chi in Italia si definisce comunista e chi si definisce socialista.
Non credo che oggi si posso pensare ad una fase rivoluzionaria e massimalista, non credo che se Gramsci fosse oggi qui in mezzo a noi darebbe di nuovo vita alla scissione di Livorno.
Io penso che oggi la Sinistra abbia bisogno di unità, penso a un soggetto nuovo, unito, coeso, al cui interno possano coesistere le diverse anime della Sinistra, quella socialista, quella comunista e quella ambientalista.
Credo che sia giunta l’ora di unire tutti gli uomini e le donne che hanno un’idea progressista in un unico partito.
Penso ad un partito politico nuovo che parli un linguaggio moderno capace di coniugare l’attenzione per i diritti civili con l’attenzione per i nuovi problemi che assillano le fasce più deboli della popolazione.
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