E' ormai trascorso circa un mese dal secondo turno delle elezioni amministrative a Varese e ormai si può fare un'analisi più completa di quello che è successo.
La coalizione di centrosinistra ha mancato per poco il risultato clamoroso di strappare il governo della città alla Lega e al Pdl.
Nel giro di 15 giorno, il tempo trascorso tra il primo e il secondo turno, il candidato sindaco Luisa Oprandi, aiutata da tutta la coalizione, è riuscita a recuperare 4000 voti e a ridurre lo scorto con Attilio Fontana a solo 2000 voti.
In Consiglio Comunale la coalizione che ha sostenuto Luisa Oprandi è rappresentata da 9 consiglieri, circa un terzo del totale, così suddivisi:
- 7 al Partito Democratico, inclusa la stessa Luisa Oprandi iscritta a questo partito;
- 1 a Sinistra Ecologia Libertà;
- 1 alla lista civica "Varese & Luisa".
Dal Consiglio Comunale è rimasta esclusa l'Italia dei Valori.
Visti i numeri e i risultati citati prima ci sarebbero tutti i presupposti per cominciare da subito a lavorare per creare l'alternativa a questa amministrazione già divisa su molto e legata di più alle seggiole e al potere da queste rappresentato, vedi la formazione della giunta.
In questo contesto tutta la coalizione dovrebbe riallacciare il rapporto con la città e i suoi cittadini ponendo le basi della vittoria di domani attraverso il dialogo sociale.
Il Consiglio Comunali, le varie commissioni hanno una propria autonomia e la maggior parte delle volte il lavoro svolto in quelli sedi non è percepito dalla maggioranza dei cittadini.
Una coalizione di centrosinistra che si vuole realmente impegnare su un programma di alternativa e di governo della città deve individuare nel dialogo con la società civile la base, le fondamenta e il cemento per il cambiamento.
In questo contesto l'individuazione e la valorizzazione di un metodo di dialogo con la città assume un carattere rilevante e prioritario.
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