Le prossime elezioni regionali stanno assumendo un carattere sempre più importante e rilevante.
La destra, Silvio Berlusconi e la Lega vogliono trasformare il voto amministrativo in una prova di forza. In sostanza si chiede agli elettori un voto a favore o contro il capo del Governo.
I temi, propri della competizione amministrativa, sui quali avremmo voluto dibattere con i nostri avversari vengono messi da parte, forse proprio perché chi governa questa regione, la Lombardia dal 1995, e l’Italia, dal 2001, non ha risposte concrete da dare.
Noi sappiamo per cosa ci battiamo e sappiamo che vogliamo:
- un modello di sviluppo ecosostenibile;
- puntare su fonti di energia rinnovabili e pulite;
- stabilità nei rapporti di lavoro;
- adottare un modello sanitario senza sprechi, come le esternalizzazioni, e senza interferenze politiche nelle nomine dei primari;
- adottare un sistema di mobilità sostenibile.
Questi sono solo alcuni dei temi di cui non abbiamo potuto discutere perché il nostro presidente del consiglio invece di prendere atto della faida interna alla sua maggioranza fantasticava su toghe rosse, radicali che facevano barricate nei paraggi dei Tribunali, quello di Roma in particolare, e emetteva decreti interpretativi di dubbia correttezza costituzionale.
Se solo avessimo potuto partecipare ad un dibattito pubblico con i nostri avversari politici gli avremmo fatto notare che Lega e Pdl sono al governo della nazione e da quella posizione hanno paura di farci conoscere le loro scelte. Infatti, per esempio, solo dopo le elezioni potremmo sapere dove verranno costruite le quattro centrali nucleari progettate dal Governo.
Per quanto ne sappiamo una potrebbe essere costruita in provincia di Varese, tra l’altro sul nostro territorio era già in funzione il reattore di Ispra.
La Lega che sta al governo una volta gridava “Roma ladrona” e ora invece è entrata a far parte della “cricca” così, per esempio, ha avallato il salvataggio di Alitalia tramite CAI non preoccupandosi minimamente di Malpensa.
Umberto Bossi ormai va a braccetto con Silvio Berlusconi, l’ultima volta sabato scorso sul palco di Piazza del Popolo.
Ora, ad una settimana dalle elezioni, tutto precipita verso il voto ed è proprio ora che dobbiamo stare più attenti.
Nel caso in cui dovesse vincere la destra abbiamo già pronta una riforma costituzionale in senso presidenziale senza la presenza e la garanzia dei contrappesi istituzionali esistenti negli altri paesi democratici.
Il parlamento è svuotato di ogni potere di controllo e di iniziativa in quanto le leggi vengono approvate a colpi di voti di fiducia da parte di parlamentari che essendo nominati hanno paura di perdere il loro posto di lavoro.
La legge sulla giustizia è destinata a fermare il lavoro dei giudici.
Un paese dove tutto il potere risiede nella mani di una persona sola non è un paese democratico.
In tutto questo contesto il voto a Sinistra Ecologia Libertà è utile perché è un voto per la costruzione dell’alternativa.
lunedì 22 marzo 2010
domenica 14 marzo 2010
sabato 13 marzo 2010
Manifestazione 13 marzo
L’Italia è una paese dove i principi costituzionali sono seriamente a rischio.
La maggioranza che governa questo paese, Pdl e Lega, non è capace di rispettare le più elementari regole democratiche.
L’arroganza con cui, già in piena campagna elettorale, sono state modificate, con un decreto interpretativo, le norme elettorali deve farci alzare il livello di attenzione democratica.
Le farneticazioni di Silvio Berlusconi tentano di nascondere la profonda divisione all’interno della maggioranza, Lega-Pdl, che non riesce nemmeno a trovare l’accordo sui candidati da presentare alle prossime elezioni regionali facendo così saltare la presentazione delle liste.
La crisi sociale continua a crescere, le aziende chiudono e sempre più lavoratori sono messi in cassa integrazione e purtroppo siamo ancora costretti a parlare dei dilettanti del Pdl e della Lega che non sono capaci di presentare nel modo corretto una lista elettorale e pretendono di governare l’Italia.
Sinistra Ecologia Libertà vuole risollevare e far crescere questa regione, martoriata da quindici anni di governo leghista-Formigoniano, per questo invitiamo gli elettori e le elettrici a dare un segnale di cambiamento con le elezioni regionali del 28 e 29 marzo.
Invitiamo i nostri sostenitori e le nostre sostenitrici a difendere l’Italia, la Costituzione e la Democrazia partecipando alla manifestazione che si terrà a Milano, in Largo Cairoli, sabato 13 marzo dalle ore 14,30.
La maggioranza che governa questo paese, Pdl e Lega, non è capace di rispettare le più elementari regole democratiche.
L’arroganza con cui, già in piena campagna elettorale, sono state modificate, con un decreto interpretativo, le norme elettorali deve farci alzare il livello di attenzione democratica.
Le farneticazioni di Silvio Berlusconi tentano di nascondere la profonda divisione all’interno della maggioranza, Lega-Pdl, che non riesce nemmeno a trovare l’accordo sui candidati da presentare alle prossime elezioni regionali facendo così saltare la presentazione delle liste.
La crisi sociale continua a crescere, le aziende chiudono e sempre più lavoratori sono messi in cassa integrazione e purtroppo siamo ancora costretti a parlare dei dilettanti del Pdl e della Lega che non sono capaci di presentare nel modo corretto una lista elettorale e pretendono di governare l’Italia.
Sinistra Ecologia Libertà vuole risollevare e far crescere questa regione, martoriata da quindici anni di governo leghista-Formigoniano, per questo invitiamo gli elettori e le elettrici a dare un segnale di cambiamento con le elezioni regionali del 28 e 29 marzo.
Invitiamo i nostri sostenitori e le nostre sostenitrici a difendere l’Italia, la Costituzione e la Democrazia partecipando alla manifestazione che si terrà a Milano, in Largo Cairoli, sabato 13 marzo dalle ore 14,30.
giovedì 11 marzo 2010
L'arroganza al potere
L’Italia è una paese dove i principi costituzionali sono seriamente a rischio. La maggioranza che governa questo paese, Pdl e Lega, non è capace di rispettare le più elementari regole democratiche. L’arroganza con cui, già in piena campagna elettorale, sono state modificate, con un decreto interpretativo, le norme elettorali deve farci alzare il livello di attenzione democratica. Le farneticazioni di Silvio Berlusconi tentano di nascondere la profonda divisione all’interno della maggioranza, Lega-Pdl, che non riesce nemmeno a trovare l’accordo sui candidati da presentare alle prossime elezioni regionali facendo così saltare la presentazione delle liste. La crisi sociale continua a crescere, le aziende chiudono e sempre più lavoratori sono messi in cassa integrazione e purtroppo siamo ancora costretti a parlare dei dilettanti del Pdl e della Lega che non sono capaci di presentare nel modo corretto una lista elettorale e pretendono di governare l’Italia.
Facciamoci sentire con il nostro voto il 28 e 29 marzo per risollevare l'Italia e la Lombardia dopo quindici anni di governo leghista - formigoniano.
Facciamoci sentire con il nostro voto il 28 e 29 marzo per risollevare l'Italia e la Lombardia dopo quindici anni di governo leghista - formigoniano.
venerdì 5 marzo 2010
Decreto Legge interpretativo
In una democrazia matura e sana una volta che vengono fissate le regole del gioco, in questo caso della competizione elettorale, le stesse devono essere rispettate da tutti i soggetti che partecipano alla vita politica in tutte le sue forme, in questo caso le elezioni.
Oggi siamo di fronte al fatto che un partito, movimento politico non è riuscito per sua esclusiva colpa a presentare le firme necessarie alla presentazione delle liste per partecipare alla competizione elettorale.
Questo è un problema di tutti o è invece un problema di quel partito o di quell'area politica che non ha una classe dirigente adeguata?
Io penso che le norme poste vadano rispettate solo per il fatto che esse esistono.
Cosa accade ai semplici cittadini quando si dimenticano di pagare le tasse, pensiamo al bollo auto? Pur accampando scuse gli vengono fatti pagare gli interessi di mora.
Per superare la grave situazione politica in cui ci troviamo la soluzione è quella di un accordo politico che coinvolga tutti i soggetti interessati.
L'approvazione unilaterale, da parte del Consiglio dei Ministri, del Decreto Legge interpretativo della norma elettorale sarebbe un atto grave di disprezzo delle regole democratiche e ancora più grave sarebbe la controfirma del Presidente Napolitano.
Chiedo al Presidente della Repubblica, in qualità di arbitro e custode della Costituzione, di rispettare e far rispettare le regole democratiche.
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