Il 25 aprile è la ricorrenza della liberazione dal nazifascismo. E’ una commemorazione che per sua stessa natura è di parte, la parte che sessantaquattro anni fa scelse la democrazia e la parte che ancora oggi si riconosce nei valori democratici e repubblicani sanciti nella nostra Costituzione.
Il 25 aprile 1945 l’Italia finalmente si liberava da una dittatura durata oltre vent’anni che aveva precipitato il paese al collasso lentamente ed inesorabilmente attraverso scelte sbagliate come la guerra d’Etiopia, il sostegno di Franco, l’alleanza con la Germania nazista e infine la scellerata partecipazione alla seconda guerra mondiale.
I nostri padri e le nostre madri all’indomani dell’8 settembre si ribellarono a tutto questo.
In quei giorni, in quegli anni la scelta era fra democrazia e dittatura, fra bene e male.
Per nostra fortuna il 25 aprile vinse la Libertà, l’idea di una società diversa e democratica.
I valori della resistenza si ritrovano oggi nella Costituzione Repubblicana, una carta dei diritti e delle libertà, un patto sociale fra cittadini per i cittadini di questa nazione che ancora oggi risulta essere attuale.
L’impegno che oggi possiamo e dobbiamo prendere, per onorare chi ci ha preceduto ed indicato la via agli albori della nostra giovane repubblica, è quello di essere i partigiani di oggi perché valori come diritto al lavoro e ad una giusta retribuzione, diritto di uguaglianza, libertà personale, libertà di religione, libertà di associazione, libertà di espressione siano difesi ed attuati.
Nessun commento:
Posta un commento