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sabato 13 dicembre 2008

Religione ed integrazione

Dopo l'intervento del cardinale Tettamanzi mi sembra opportuno ritornare sul tema delle moschee e sulla libertà di religione nel nostro paese.
Penso che un paese laico, libero e democratico come l'Italia dovrebbe poter garantire a tutti la possibilità di professare la propria religione.
Forse anche nelle maggiori città della provincia di Varese andrebbero ricercati dei luoghi fisici dove poter creare delle moschee che rispondano a tutte le regole di sicurezza.
A Varese per esempio la moschea si trova in quello che potremmo definire un sottoscala, senza parcheggio.
Gli abitanti del quartiere bustecche hanno accolto la moschea e non ci sono particolari problemi di convivenza con la comunità mussulmana.
L'unico problema è quello del traffico che si crea nelle giornate in cui i fedeli si raccolgono in preghiera.
Penso che l'amministrazione comunale debba ricercare un luogo dove poter accogliere al meglio i fedeli islamici, in particolare per la grande affluenza che si registra il venerdì e nel mese del Ramadan.

lunedì 17 novembre 2008

Adesione al Comitato promotore de La Sinistra in provincia di Varese

Vi proponiamo la lettura del documento “COSTRUIRE LA SINISTRA, IL TEMPO E’ ADESSO”.

Il Comitato promotore nazionale indica nel documento i contenuti e il percorso utili all’avvio di una vera e propria fase costituente il cui approdo è la nascita di un nuovo soggetto politico. Proposte e obiettivi vanno verificati nel vivo di un confronto democratico, aperto e trasparente, che veda nel ruolo di protagonisti principali tutti gli interessati al progetto.

Chiunque voglia aderire al documento ed anche impegnarsi ancora più attivamente per favorire la nascita dei comitati promotori locali può inviare una email scrivendo: ADERISCO, al seguente recapito:
sinistravaresina@libero.it oppure sottoscrivere l’adesione nel corso della manifestazione “FERMIAMO LA SPIRALE DELLA PAURA”
che si svolgerà a Varese presso il Cinema Nuovo - Viale dei Mille, domenica 23 novembre ore 10.

Costruire la Sinistra: il tempo è adesso
Le ragazze e i ragazzi che in questi giorni portano la loro protesta in tutte le piazze del paese per una scuola che li aiuti a crearsi un futuro ci dicono che la speranza di un’altra Italia è possibile. Che è possibile reagire alla destra che toglie diritti e aumenta privilegi. Che è possibile rispondere all’insulto criminale che insanguina il Mezzogiorno e vuole ridurre al silenzio le coscienze più libere. Che è possibile dare dignità al lavoro, spezzando la logica dominante che oggi lo relega sempre più a profitto e mercificazione. Che è possibile affermare la libertà delle donne e vivere in un paese ove la laicità sia un principio inviolabile. Che è possibile lavorare per un mondo di pace. Che è possibile, di fronte all’offensiva razzista nei confronti dei migranti, rispondere - come fece Einstein - che l’unica razza che conosciamo è quella umana. Che è possibile attraverso una riconversione ecologica dell’economia contrastare i cambiamenti climatici, riducendone gli effetti ambientali e sociali. Che è possibile, dunque, reagire ad una politica miserabile la quale, di fronte alla drammatica questione del surriscaldamento del pianeta, cerca di bloccare le scelte dell’Europa in nome di una cieca salvaguardia di ristretti interessi.Cambiare questo paese è possibile. A patto di praticare questa speranza che oggi cresce d’intensità, di farla incontrare con una politica che sappia anche cambiare se stessa per tradurre la speranza di oggi in realtà. E’ questo il compito primario di ciò che chiamiamo sinistra.Viviamo in un paese e in un tempo che hanno bisogno di un ritrovato impegno e di una nuova sinistra, ecologista, solidale e pacifista. La cronaca quotidiana dei fatti è ormai una narrazione impietosa dell’Italia e della crisi delle politiche neoliberiste su scala mondiale. Quando la condizione sociale e materiale di tanta parte della popolazione precipita verso il rischio di togliere ogni significato alla parola futuro; quando cittadinanza, convivenza, riconoscimento dell’altro diventano valori sempre più marginali; quando le donne e gli uomini di questo paese vedono crescere la propria solitudine di fronte alle istituzioni, nei luoghi di lavoro – spesso precario, talvolta assente – come in quelli del sapere; quando tutto questo accade nessuna coscienza civile può star ferma ad aspettare. Siamo di fronte ad una crisi che segna un vero spartiacque. Crollano i dogmi del pensiero unico che hanno alimentato le forme del capitalismo di questi ultimi 20 anni. Questa crisi rende più che mai attuale il bisogno di sinistra, se essa sarà in grado di farsi portatrice di una vera alternativa di società a livello globale.E’ alla politica che tocca il compito, qui ed ora, di produrre un’idea, un progetto di società, un nuovo senso da attribuire alle nostre parole. Ed è la politica che ha il compito di dire che un’alternativa allo stato presente delle cose è necessaria ed è possibile. La destra orienta la sua pesante azione di governo – tutto è già ben chiaro in soli pochi mesi – sulla base di un’agenda che ha nell’esaltazione persino esasperata del mercato e nello smantellamento della nostra Costituzione repubblicana i capisaldi che la ispirano. Cosa saranno scuola e formazione, ambiente, sanità e welfare, livelli di reddito e qualità del lavoro, diritti di cittadinanza e autodeterminazione di donne e uomini nell’Italia di domani, quel domani che è già dietro l’angolo, quando gli effetti di questa destra ora al governo risulteranno dirompenti e colpiranno dritto al cuore le condizioni di vita, già ora così difficili, di tante donne e uomini?E’ da qui che nasce l’urgenza e lo spazio – vero, reale, possibile, crescente – di una nuova sinistra che susciti speranza e chiami all’impegno politico, che lavori ad un progetto per il paese e sappia mobilitare anche chi è deluso, distratto, distante. Una sinistra che rifiuti il rifugio identitario fine a sé stesso, la fuga dalla politica, l’affannosa ricerca dei segni del passato come nuovi feticci da agitare verso il presente. Una sinistra che assuma la sconfitta di aprile come un momento di verità, non solo di debolezza. E che dalle ragioni profonde di quella sconfitta vuole ripartire, senza ripercorrerne gli errori, le presunzioni, i limiti. Una sinistra che guardi all’Europa come luogo fondamentale del proprio agire e di costruzione di un’alternativa a questa globalizzazione. Una sinistra del lavoro capace di mostrare come la sua sistematica svalorizzazione sia parte decisiva della crisi economica e sociale che viviamo.Per far ciò pensiamo a una sinistra che riesca finalmente a mescolare i segni e i semi di più culture politiche per farne un linguaggio diverso, un diverso sguardo sulle cose di questo tempo e di questo mondo. Una politica della pace, non solo come ripudio della guerra, anche come quotidiana costruzione della cultura della non violenza e della cooperazione come alternativa alla competizione. Una sinistra dei diritti civili, delle libertà, dell’uguaglianza e delle differenze. Una sinistra che non sia più ceto politico ma luogo di partecipazione, di ricerca, di responsabilità condivise. Che sappia raccogliere la militanza civile, intellettuale e politica superando i naturali recinti dei soggetti politici tradizionali. E che si faccia carico di un'opposizione rigorosa , con l’impegno di costruire un nuovo, positivo campo di forze e di idee per il paese. La difesa del contratto nazionale di lavoro, che imprese e governo vogliono abolire per rendere più diseguali e soli i lavoratori e le lavoratrici è per noi l’immediata priorità, insieme all’affermazione del valore pubblico e universale della scuola e dell’università e alla difesa del clima che richiede una vera e propria rivoluzione ecologica nel modo di produrre e consumare.Lavorare da subito ad una fase costituente della sinistra italiana significa anche spezzare una condizione di marginalità – politica e persino democratica – e scongiurare la deriva bipartitista , avviando una riforma delle pratiche politiche novecentesche. L’obiettivo è quello di lavorare a un nuovo soggetto politico della sinistra italiana attraverso un processo che deve avere concreti elementi di novità: non la sommatoria di ceti politici ma un percorso democratico, partecipativo, inclusivo. Per operare da subito promuoviamo l’associazione politica “Per la Sinistra”, uno strumento leggero per tutti coloro che sono interessati a ridare voce, ruolo e progetto alla sinistra italiana, avviando adesioni larghe e plurali.Fin da ora si formino nei territori comitati promotori provvisori, aperti a tutti coloro che sono interessati al processo costituente , con il compito di partecipare alla realizzazione, sabato 13 dicembre, di una assemblea nazionale. Punto di partenza di un processo da sottoporre a gennaio a una consultazione di massa attorno a una carta d’intenti, un nome, un simbolo, regole condivise. Proponiamo di arrivare all'assemblea del 13 dicembre attraverso un calendario di iniziative che ci veda impegnati, già da novembre, a costruire un appuntamento nazionale sulla scuola e campagne sui temi del lavoro e dei diritti negati, dell’ambiente e contro il nucleare civile e militare e per lo sviluppo delle energie rinnovabili.Sappiamo bene che non sarà un percorso semplice né breve, che richiederà tempo, quel tempo che è il luogo vero dove si sviluppa la ricerca di altri linguaggi, la produzione di nuova cultura politica, la formazione di nuove classi dirigenti. Una sinistra che sia forza autonoma – sul piano culturale, politico, organizzativo – non può prescindere da ciò. Ma il tempo di domani è già qui ed è oggi che dobbiamo cominciare a misurarlo. Ecco perché diciamo che questo nostro incontro segna, per noi che vi abbiamo preso parte, la comune volontà di un’assunzione individuale e collettiva di responsabilità. La responsabilità di partecipare a un percorso che finalmente prende avvio e di voler contribuire ad estenderlo nelle diverse realtà del territorio, di sottoporlo ad una verifica larga, di svilupparlo lavorando sui temi più sensibili che riguardano tanta parte della popolazione e ai quali legare un progetto politico della sinistra italiana, a cominciare dalla pace, dall’equità sociale e dal lavoro, dai diritti e dall’ambiente alla laicità.Noi ci impegniamo oggi in questo cammino. A costruirlo nel tempo che sarà richiesto. A cominciare ora.Roma, 7 novembre 2008
Primi firmatari:Mario Agostinelli, Vincenzo Aita, Ritanna Armeni, Alberto Asor Rosa, Angela Azzaro, Fulvia Bandoli, Katia Belillo, Giovanni Berlinguer, Piero Bevilacqua, Jean Bilongo, Maria Luisa Boccia, Luca Bonaccorsi, Sergio Brenna, Luisa Calimani, Antonio Cantaro, Luciana Castellina, Giusto Catania, Paolo Cento, Giuseppe Chiarante, Raffaella Chiodo, Marcello Cini, Lisa Clark, Maria Rosa Cutrufelli, Pippo Delbono, Vezio De Lucia, Paolo De Nardis, Loredana De Petris, Elettra Deiana, Carlo De Sanctis, Arturo Di Corinto, Titti Di Salvo, Daniele Farina, Claudio Fava, Carlo Flamigni, Enrico Fontana, Marco Fumagalli, Luciano Gallino, Giuliano Giuliani, Umberto Guidoni, Leo Gullotta, Margherita Hack, Paolo Hutter, Francesco Indovina, Rosa Jijon, Francesca Koch, Wilma Labate, Simonetta Lombardo, Francesco Martone, Graziella Mascia, Gianni Mattioli, Danielle Mazzonis, Gennaro Migliore, Adalberto Minucci, Filippo Miraglia, Marco Montemagni, Serafino Murri, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano, Paolo Naso, Diego Novelli, Alberto Olivetti, Moni Ovadia, Italo Palumbo, Giorgio Parisi, Luca Pettini, Elisabetta Piccolotti, Paolo Pietrangeli, Fernando Pignataro, Bianca Pomeranzi, Alessandro Portelli, Alì Rashid, Luca Robotti, Massimo Roccella, Stefano Ruffo, Mario Sai, Simonetta Salacone, Massimo L. Salvadori, Edoardo Salzano, Bia Sarasini, Scipione Semeraro, Patrizia Sentinelli, Massimo Serafini, Tore Serra, Giuliana Sgrena, Aldo Tortorella, Gabriele Trama, Mario Tronti, Nichi Vendola

Cordiali saluti

giovedì 13 novembre 2008

A Varese nasce il Comitato per La Sinistra

Ieri sera si è tenuta una riunione a livello provinciale dove si è deciso di far nascere anche a Varese, naturalmente a livello provinciale il comitato costituente per La Sinistra.
Questo comitato vuole essere il primo passo di un percorso che porterà, io mi auguro molto presto, alla nascita del nuovo soggetto politico de La Sinistra.
Un soggetto che non nasce per dividere, ma per unire finalmente La Sinistra in Italia.
Il primo appuntamento pubblico sarà quello del 23/11/08 a Varese con Moni Ovadia.
Ora devo noscere i tavoli costituenti a livello comunale.
Il lavoro è tanto, ma abbiamo un ben preciso obiettivo.

sabato 8 novembre 2008

Incontro con Fava

Finalmente è arrivato l'incontro con Fava.
Essere dirigenti o pseudotali di Sd Varese è veramente un po' difficile.
Devo dire che organizzare la serata è stato un po' faticoso ed esistono dei reali problemi di comunicazione che hanno intralciato un po' il percorso, ma alla fine ci siamo riusciti.
La serata per i giovani dirigenti di Sd non è iniziata nel migliore dei modi infatti, per i problemi di comunicazione di cui sopra, io ed altri 4 giovincelli siamo andati a mangiarci un Kebab in centro a Varese, causa mancanza di un tavolo adatto a contenere 17 persone, mentre le vecchie guardie del movimento intrattenevano Fava a cena.
Verso le 21,00 siamo tornati al De Filippi dove siamo riusciti a scambiere due parole con Claudio Fava e così ci siamo presentati.
Questa è la storia del dietro le quinte, i fatti saliente e succosi di gossip.
La cosa importante era comunque la buona riuscita della serata e devo dire che quella ci sta tutta.
I giornalisti hanno intervistato Fava e dalle sue risposte si è capito che il progetto va avanti.
Il movimento che spero si tramuterà bene presto nel partito de La Sinistra è già in movimento ed almeno a Varese sembra avere un seguito dignitoso.

venerdì 7 novembre 2008

Apriamo gli occhi sulle banche - articolo tratto da La Provincia di Varese del 5-11-08

Io, impiegato di banca
costretto a vendere
anche i titoli a rischio»

Il racconto di un dipendente di banca dopo la bufera sui mercati
L'accusa: «Costretti a vendere certi prodotti solo per fare cassa»

como A guardarsi intorno sembra che ogni crac finanziario colpisca, un po' così, all'improvviso. Un terremoto, una bufera, una tempesta sui bilanci e sui portafogli delle famiglie e dei piccoli risparmiatori. Così è capitato per Cirio, Parmalat, per i bond Argentina, per le obbligazioni Giacomelli e via ricordando. Ora per i titoli Lehman. E sul banco degli imputati finiscono quasi sempre loro, i bancari, gli impiegati che da dietro lo sportello vengono accusati, dopo, di un diffuso analfabetismo finanziario e di una contagiosa malagestione del rapporto banca-cliente, di tenere nascoste le verità che governano i mercati finanziari, i rapporti con le banche, la scelta di un mutuo o di un fondo d'investimento. Spesso sotto accusa, forse troppo spesso, ora alzano la testa. Un'impennata di orgoglio perché si sentono a loro volta «vittime di un sistema che si sta sgretolando», che li sta «schiacciando sotto il peso di ordini e di ricatti dall'alto, sotto politiche commerciali aggressive, che utilizzano il personale in misura strumentale per raggiungere una maggior redditività estraniando il valore sociale del lavoro e della persona». Ma soprattutto che li sta dipingendo come non sono. «Credevamo che tutto fosse finito con l'Argentina, il latte e i pomodori pelati. Speravamo, che la lezione di allora potesse servire per ritrovare un codice etico smarrito e con essa la fiducia della gente nelle banche. Non è stato così. Abbiamo letto e ascoltato personaggi più o meno illustri. Purtroppo, tra queste voci ce ne sono state alcune stonate, che con un sarcasmo fuori luogo hanno chiamato sul banco degli imputati i dipendenti delle banche e non i banchieri o gli amministratori delegati che le governano». Il richiamo è diretto. A scendere in campo, questa volta è uno di loro. Un impiegato. È anche un rappresentante sindacale, e per questo «può parlare». È Dino Merio, impiegato da 30 anni, dipendente di una banca sul territorio, segretario provinciale della Fiba Cisl, uno dei sindacati di riferimento dell'intera categoria. Esce allo scoperto perché sta ricevendo ogni giorno la voce dei suoi colleghi da dietro lo sportello, stanchi di essere additati ogni giorno come i responsabili del fallimento di famiglie, di risparmi bruciati, di sentirsi responsabili della bancarotta di un pensionato, di un piccolo risparmiatore. Merio vuole spiegare che cosa c'è dietro questo lavoro. E lo fa per far «conoscere una parte di realtà bancaria che sfugge a tutti. C'è un grave problema irrisolto dietro lo sportello - racconta Merio - e che si traduce in un profondo malessere della categoria. Si chiama "pressione commerciale" cui sono sottoposti i dipendenti della stragrande maggioranza delle banche. Pressioni quotidiane formulate a voce (spesso alterata), attraverso telefono o una mail - spiega Merio - che spingono il dipendente a vendere prodotti non necessariamente richiesti dalla clientela, ma espressamente "caldeggiati" dalle direzioni e solo perché più remunerativi per la banca». Usa il termine «caldeggiati», ma sa benissimo che si tratta di vere e proprie «ritorsioni e minacce» che vanno dal trasferimento, alla revoca delle ferie, del part-time, allo stop della carriera. E così racconta due episodi, estremamente significativi. «Sì sono due casi che dimostrano l'integrità morale tutt'ora presente nella stragrande maggioranza degli impiegati bancari. Il primo: una dipendente, madre di tre figli, di un grosso gruppo bancario. Davanti ha una pensionata con una piccola somma da investire. È naturale pensare a titoli di stato a breve. E' in atto però, in quella banca, una campagna prodotto che riguarda una polizza index linked dalla durata pluriennale, che prevede un guadagno immediato per l'azienda, il cosiddetto up front, del 5% secco contro lo zero e pochi centesimi dei titoli di Stato. Ovvio che ci siano pressioni per collocare questo prodotto. Alla dipendente farebbe anche comodo proporre la polizza in quanto raggiungerebbe prima il budget che l'azienda le ha imposto. Ma professionalità e senso etico le impediscono di compiere questa operazione. La polizza - racconta Merio - non era adeguata alle necessità della cliente, era più logico un titolo di stato. E così ha fatto. Il risultato? Appena il tempo di concludere l'operazione - racconta Merio - e la collega è stata richiamata pesantemente dal direttore di filiale e poi dal capo area con la minaccia di essere trasferita se la prossima volta si fosse rifiutata di rispettare le politiche aziendali. Simile il secondo caso. Un dipendente, che non propone i prodotti che il proprio istituto ha interesse a collocare ma si attiene al profilo e alle esigenze del cliente optando, anche qui, per un titolo di Stato. Il richiamo del superiore è stato di questo tenore. «Ma i soldi a fine mese chi te li dà? La banca dove lavori o lo Stato? Pensa a vendere solo quello che ti diciamo e basta».
Questo il trattamento per chi lavora da tempo. Per i giovani assunti, quasi tutti con contratti a termine, dopo un breve tirocinio e con una formazione interna, il più delle volte approssimativa, vengono indirizzati al commerciale per la vendita di prodotti finanziari. «Con poca o nulla esperienza alle spalle - riprende Merio - e con un contratto che scadrà dopo qualche mese e che forse verrà rinnovato, non avranno altra scelta se non quella di assecondare il volere dei vertici. Se vorranno mantenere il posto di lavoro». Un clima di «ricatto e tensione costante», amplificato dalle nuove responsabilità individuali introdotte dalle regole europee della Mifid, a cui Merio contrappone una domanda: come intervenire? «Continuando a raccogliere prove e testimonianze dai vari territori - risponde - per trasmetterle poi ai vertici nazionali e aziendali delle organizzazioni sindacali e inchiodare le banche alle proprie responsabilità e farle desistere da una politica sconsiderata non più sostenibile né dal lavoratore né dai risparmiatori». È il tentativo di mettere uno stop. Di dire basta. E per questa svolta Merio fa appello a partire dai suoi colleghi bancari. «Da loro può venire una spinta per il cambiamento, certo richiede coraggio collettivo per smettere di vendere un prodotto e insieme anche la nostra etica, dove l'autonomia individuale è limitata se non addirittura negata e la dignità del lavoratore calpestata». Ora anche dalle banche è attesa una risposta.
Simone Casiraghi

sabato 1 novembre 2008

Iscritti alla loggia Massonica P2 - C'è un certo Silvio...

ten col. Sergio Acciai (Firenze, in sonno, fascicolo 113) (poi generale della GdF)
dott. Pierluigi Accornero (Viarigi, 321) (attuale vice presidente di Assomineraria)
avv. Branko Agneletto (Trieste, 291) ex membro del TIGR, co-fondatore dell'Unione Slovena
rag. Giacomo Agnesi (Roma, 169) (pasta Agnesi/Colussi)
dott. Enrico Aillaud (Roma, 560) (Ex ambasciatore italiano in Cecoslovacchia (1960-1962), Polonia (1963-1968), Austria (1970-1973), RDT (1973-1975) e URSS (1976-1978); coinvolto nel dossier Mitrokhin, ex Presidente Ass. Italo-Austria, Interbanca e Ispi)
dott. Aldo Alasia (Buenos Aires, 150)
dott. Gioacchino Albanese (Roma, 913) (stretto collaboratore di Eugenio Cefis, fu coinvolto nello scandalo Eni-Petronim - [1], [2], [3])
dott. Raffaele Albano (La Spezia, 286)
cap. Amedeo Aldegondi (Torino, 425)
ten col. Vito Alecci (Milano, 789) (convivente di Nara Lazzerini, segretaria di Licio Gelli, il 3 marzo 1985 morì in circostanze misteriose; la Lazzerini asserì trattarsi di omicidio)
magg. Giuseppe Aleffi, noto "Pino" (Pisa, 762) (comandò nuclei SIOS di Marisardegna e Camen, ex deputato di Forza Italia, relatore di un disegno di legge per la concessione dell'uso della bandiera nazionale al Corpo speciale volontario ausiliario dell'esercito dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta, non rieletto nel 2001, candidato alla Camera con Italia dei Valori [4])
dott. Alessandro Alessandrini (Roma, 728) (ex amministratore delegato Banco di Roma)
amm. Achille Alfano (Livorno, capo gruppo 12, fasc 450)
gen. Giovanni Allavena (Roma, 505) (Generale dei Carabinieri, collaboratore di Giovanni De Lorenzo, comandante dell’ufficio D (informazioni) e del CCS (controspionaggio) e poi ultimo capo del Sifar)
prof. Canzio Allegriti (Torino, 94)
principe Giovanni Alliata Di Montereale (Roma, passato al Grande Oriente, 361) (Nato a Rio de Janeiro nel 1921, muore a Roma il 20 giugno 1994 mentre è agli arresti domiciliari. Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia Nazionale degli Antichi Liberi e Accettati Muratori; costituì l'Associazione Nobili del Sacro Romano Impero. Leader del partito monarchico, sostenitore del Fronte Nazionale Monarchico e del separatismo siciliano, fu indicato da Gaspare Pisciotta come uno dei mandanti della strage di Portella della Ginestra ([5]). Si diede latitante nel 1970 per sottarsi all'inchiesta sul fallito golpe del principe Junio Valerio Borghese, fu coinvolto nell'inchiesta sul gruppo di destra la Rosa dei Venti)
dott. Italo Aloia (Cosenza, 173)
Bruno Alpi (Ancona, in sonno, 426)
dott. Roberto Amadi (Milano, 364)
dott. Antonio Amato (Cagliari, 807)
dott. Wilfrido Ambrosini (Verona, in sonno, 112)
avv. Walter Amendola (Brasile, 615)
dott. Aristide Andreassi (Roma in sonno, 170)
avv. Loris Andreini (Montecatini, 417)
dott. Mario Andreini (Verona, 177)
on. Clement Anet Bilé (Costa d'Avorio, 765) (negli anni '60 deputato della Costa d'Avorio, in rapporti con la FAO)
dott. Franco Angeli (Montevarchi, 153) (editore)
dott. Ennio Annunziata (Roma, 134)
prof. Fausto Antonini (Roma, 1) (Docente di Storia della Filosofia all'Università di Roma)
prof. Giuliano Antonini (Roma, 2)
Renzo Antonucci (Pisa, 736)
col. Pietro Aquilino (Perugia, in sonno, 358)
dott. Giuseppe Arcadi (Reggio Calabria, 3)
dott. Aldo Arcuri (Benevento, 4)
dott. Romolo Arena (Roma, 848) (partecipante al "Gruppo dei Tredici", ex presidente acciaierie di Terni - Italimpianti, ex direttore centrale e vicepresidente IRI)
dott. Giacomo Argento (Roma, 384) (dirigente Rete Ferroviaria Italiana)
dott. Sergio Argilla (La Spezia, 270)
on. Gian Aldo Arnaud (Torino, 726)
dott. Carlo Arnone (Firenze, 393)
dott. Francesco Aronadio (Roma, 944)
dott. Renato Aschieri (Milano, 917)
dott. Giuseppe Attinelli (Palermo, 942)
on dott. Angelo Atzori (Oristano, capo gruppo 2, fasc 651)
avv. Alfredo Aubert (Torino, in sonno, 287)
col. Mario Aubert (Milano, in sonno, 427)
Alberto Aureggi (Roma, 727)
dott. José Avila (Brasile, 599)
rag. Vittorio Azzari (Roma, 171) (ex dirigente BNL)

B
rag. Gilberto Bacchetti (Firenze, 834)
cap. Vasco Bacci (San Vito, 5)
dott. Enzo Badioli (Roma, 581)
dott. Francesco Baggio (Vicenza, 732)
dott. Urio Bagnoli (Roma, in sonno, 6)
gen col. Enrico Baiano (Reggio Emilia, in sonno, 175)
Pietro Baldassini (Firenze, 394)
cap. Giorgio Balestrieri (Livorno, 907)
dott. Giorgio Ballarini (Firenze, 701)
on. Pasquale Bandiera (Roma, 114)
dott. Guido Barbaro (Torino, 851)
dott. Vito Barbera (Livorno, morto, 182)
rag. Franco Barducci (Firenze, 702)
gen. Tommaso Barile (Roma, in sonno, 420)
dott. Giovanni Barillà (Palermo, 288)
dott. Hippolito Barreiro (Buenos Aires, 689)
geom. Giovanni Bartolozzi (Firenze, 705)
dott. Federico Barttfeld (Buenos Aires, 479)
on. Antonio Baslini (Milano, 483)
dott. Giuseppe Battista (Roma, 518)
dott. Alberto Battolla (La Spezia, 800)
avv. Salvatore Bellassai (Palermo, 289)
avv. Girolamo Bellavista (Palermo, morto, 7)
dott. Danilo Bellei (Bologna, 484)
ing. Enzo Bellei (Roma, in sonno, 178)
dott. Ottorino Belli (Firenze, 229)
dott. Mario Bellucci (Perugia, in sonno, 174)
on. Costantino Belluscio (Roma, 540)
prof. Nello Bemporad (Firenze, 115)
dott. Giorgio Beninato (Roma, 563)
dott. Silvio Berlusconi (Milano, 625)
dott. Domenico Bernardini (Firenze, capo gruppo 6, fasc 699)
dott. Francesco Bernasconi (Roma, 155)
cap fr. Carlo Bertacchi (Roma, 629)
dott. Giuseppe Bertasso (Torino, 870)
dott. Luigi Bertoni (Roma, 179)
dott. Mario Besusso (Roma, morto, 180)
dott. Luis Alberto Betti (Buenos Aires, 481)
dott. Lodovico Bevilacqua (Milano, 877)
dott. Angelo Biagini (Firenze, 700)
ing. Livio Biagini (Roma, 529)
dott. Carlo Biamonti (L'Aquila, in sonno, 378)
avv. Gian Paolo Bianchi (Firenze, 703)
dott. Giorgio Bianchi (Torino, morto, 422)
avv. Giulio Bianchi (Pistoia, 183)
avv. Pierluigi Bianchini Mortani (Firenze, 742)
prof. Francesco Biancofiore (Roma, 365)
ing. Franco Bida (Roma, 911)
p i. Giorgio Bida (Novara, morto, 423)
dott. Giorgio Billi (Firenze, 548)
dott. Maurizio Bina (Cagliari, 819)
dott. Luigi Bina (Roma, 8)
amm. Gino Birindelli (Roma, 130) (ex segretario di Democrazia Nazionale, nata da una costola del Msi)
dott. Luigi Bisignani (Roma, 203)
dott. Garibaldo Bisso (Livorno, 773)
gen. Luigi Bittoni (Firenze, passato ad altra Loggia, 116)
col. Bartolo Blasio (Roma, 824)
cap. Alessandro Boeris Clemen (Roma, 738)
prof. Giulio Bolacchi (Cagliari, 886)
uff. Jose' Bolshaw Salles (Brasile, 601)
dott. Gianni Bonaga (Torino, 376)
Vincenzo Bonamici (Pistoia, 880)
dott. Ugo Bonasi (Roma, 857)
geom. Antonio Bonetti (Cesena, 366)
Sandro Boni (Firenze, in sonno, 704)
dott. Nicolo' Borghese (Roma, 546)
avv. Fabio Borzaga (Trento, passato ad altra Loggia, 424)
dott. Enrique Victor Boully (Buenos Aires, 691)
dott. Osvaldo Brana (Dakar, 101)
gen. Ettore Brancato (Roma, 504)
dott. Pasquale Brandi (Bari, 9)
avv. Agneletto Branko (Trieste, passato ad altra Loggia, 291)
dott. Carlos Braulio (Brasile, 600)
Maurizio Bruni (Livorno, 774)
dott. Vittorio Bruni (Firenze, 706)
dott. Ottorino Bruno (Roma, 103)
dott. Paolo Bruno (Cosenza, 181)
gen. Walter Bruno (Roma, 10)
Ivan Bruschi (Arezzo, 395)
dott. Ettore Brusco (Roma, 11)
Renzo Bruzzone (Torino, 176)
dott. Fosco Buccianti (Firenze, 638)
avv. Brunetto Bucciarelli Ducci (Arezzo, 573)
gen. Paolo Budua (Roma, 292)
avv. Glauco Buffarini Guidi (Roma, 102)
dott. Roberto Buffetti (Roma, 322)
Aldo Bugnone (Torino, 785)
dott. Antonio Buono (Forli', 104)
rag. Giancarlo Buscarini (Roma, 850)

C
magg. Antonio Cacchione (Firenze, 197)
cap. Carlo Cadorna (Roma, 780)
Giorgio Cagnoni (Ravenna, 166)
dott. Mario Cagnoni (Ravenna, 167)
Paolo Cagnoni (Ravenna, 168)
Paolo Caiani (Montecatini, 838)
Piero Caiani (Montecatini, 676)
dott. Salvatore Cajozzo (Svezia, 586)
col. Antonio Calabrese (Bologna, 485)
dott. Silvio Caldonazzo (Roma, 293)
cap. Guido Calenda (Roma, 156)
dott. Roberto Calvi (Milano, 519)
dott. Antonio Calvino (Buenos Aires, 692)
dott. Antonio Campagni (Pisa, 665)
dott. Ennio Campironi (Milano, 888)
dott. Umberto Campisi (Catania, 12)
maestro. Paolo Candigliota (Roma, 379)
dott. Antonio Cangiano (Cosenza, 367)
col. Rocco Cannizzaro (Roma, 200)
cap. Antonio Cantelli (Messina, 185)
ing. Fernando Cantini (Firenze, 836)
dott. Alberto Capanna (Roma, 553) (ex presidente della Finsider)
prof. Ilvo Capecchi (Pistoia, sospeso, 205)
dott. Achille Capelli (Firenze, 640)
dott. Carlo Capolozza (Roma, 294)
rag. Franco Caponi (Civitanova, 882)
rag. Attilio Capra (Milano, 188)
on. Giulio Caradonna (Roma, 909) (ex deputato MSI, non ha aderito ad AN per contrasti con Gianfranco Fini)
prof. Luigi Caratozzolo (Messina, 875)
p i. Antonino Carbonaro (Cagliari, 13)
dott. Eugenio Carbone (Roma, 493)
magg. Alberto Carchio (Livorno, 199)>
dott. Italo Cardarelli (Roma, 385)
dott. Giampaolo Cardellini (Roma, 157)
col. Rocco Carducci (Roma, 186)
prof. Cesare Carella (Viterbo, 396)
on. Egidio Carenini (Milano, 551)
ten col. Guido Carenza (Roma, 108)
on. Vincenzo Carollo (Palermo, 295)
dott. Piero (Pier) Carpi (Reggio Emilia, 14)
dott. Vittorio Carrieri (La Spezia, 878)
dott. Giorgio Carta (Roma, 794) (ingegnere)
Silvio Casagni (Arezzo, 397)
dott. Roberto Casarubea (Palermo, in sonno, 296)
dott. Pietro Casellato (Treviso, 15)
gen. Giuseppe Casero (Roma, 488) (generale dell'Aeronautica militare italiana, implicato nel Golpe Borghese)
Remo Casini (Firenze, 428)
prof. Alessandro Casotto (Perugia, 190)
dott. Salvatore Cassata (Marsala, 903)
dott. Carlo Castagnoli (Torino, 876)
ing. Antonio Castelgrande (Roma, 956)
avv. Francesco Catalano (Bari, 16)
dott. Giuseppe Catalano (Roma, 17)
ing. Laico Bruno Cattaneo (Buenos Aires, 790)
dott. Filippo Causarano (Roma, 195)
col. Secondo Cavalli (Firenze, in sonno, 429)
prof. Luigi Cavallini (Pisa, 861)
prof. Giorgio Cavallo (Torino, 696)
dott. Enrico Ceccarelli (Roma, 189)
Mario Ceccherini (Grosseto, 191)
ten col. Luigi Cecchetti (Roma, 919)
dott. Mario Cecchi (Firenze, 649)
rag. Bruno Cecchi (Firenze, 721)
dott. Bruno Cecchini (Firenze, 397)
amm. Marcello Celio (Roma, 815)
dott. Massimiliano Cencelli (Roma, 897)
prof. Isidoro Centrella (Roma, 905)
col. Amedeo Centrone (Roma, 187)
dott. Alberto Cereda (Roma, 645)
on. Gianni Cerioni (Ancona, 843)
dott. Giovanni Cerquetti (Roma, 18)
cap. Umberto Cesari (Roma, 630)
geom. Eugenio Cesarini (Roma, 741)
cap. Salvatore Cesario (Udine, 670)
dott. Gabriele Cetorelli (Roma, 723)
on. Aldo Cetrullo (Pescara, passato al Grande Oriente, 154)
dott. Francesco Cetta (Roma, in sonno, 192)
rag. Alessandro Checchini (Firenze, 835)
rag. Claudio Chiais (Roma, 265)
dott. Antonio Chiarelli (Firenze, passato ad altra Loggia, 399)
dott. Brunetto Chiarelli (Firenze, 797)
dott. Giulio Chiarugi (Firenze, 400)
gen. Giuseppe Cianciulli (Bari, 164)
on. Fabrizio Cicchitto (Roma, 945) (Capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà)
amm. Giovanni Ciccolo (Lerici, 129)
dott. Italo Cichero (Genova, morto, 204)
dott. Bernardino Cifani (Roma, 193)
dott. Luigi Cimino (Cagliari, 822)
geom. Mario Cingolani (Ancona, 668)
Manlio Ciocca (L' Aquila, 380)
dott. Mario Ciolini (Firenze, morto, 221)
Mario Ciolli (Firenze, morto, 430)
dott. Vasco Cioni (Firenze, 431)
dott. Elio Cioppa (Roma, 658)
col. Enzo Cirillo (Firenze, 352)
rag. Carlo Ciuffi (Firenze, 419)
dott. Roberto Ciuni (Roma, 814)
Renato Civinini (Firenze, 743)
col. Enzo Climinti (Roma, in sonno, 201)
col. Ennio Cocci (Pisa, 576)
dott. Joaquin Coelho (Brasile, 605)
dott. Antonio Colasanti (Roma, 360)
dott. Enrico Colavito (Venezia, 345)
rag. Giuseppe Colosimo (Livorno, 681)
dott. Giuseppe Compagno (Palermo, 298)
magg. Marino Conca (Roma, 351)
magg. Giuseppe Consalvo (L'Aquila, 381)
dott. Alfonso Coppola (Roma, 19)
dott. Loris Corbi (Roma, 562)
dott. Fausto Cordiano (Brescia, 910)
col. Antonio Cornacchia (Roma, 871)
Heitor Correa De Mello (Brasile, 593)
dott. Stefano Corruccini (Pisa, 664)
dott. Vincenzo Corsaro (Roma, 416)
p i. Carmelo Cortese (Catanzaro, 20)
cap. vasc Carlos Alberto Corti (Buenos Aires, 641)
dott. Francesco Cosentino (Roma, 497)
prof. Alfiero Costantini (Fiesole, 512)
ten col. Alessandro Costanzo (Roma, 152)
dott. Maurizio Costanzo (Roma, 626)
dott. Francesco Cravero (Milano, 731)
Giovanni Cravero (Fossano, 140)
dott. Giampaolo Cresci (Roma, 525) (ex vicedirettore generale Rai e direttore de Il Tempo. Morto nel 2003)
dott. Giovanni Cresti (Siena, 521) (ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena)
dott. Fabio Crivelli (Cagliari, 299)
dott. Giuseppe Renato Croce (Roma, 787) (attuale gip Procura di Roma)
dott. Francesco Crupi (Roma, 300)
dott. Giorgio Csepanyi (Palermo, 301)
ing. Giampiero Cungi (Brasile, 184)
dott. Lino Curiale (Ancona, 583)
dott. Antonino Cusimano (Palermo, 302)

D
cap. vasc. Sergio D'Agostino (Roma, 131)
dott. Antonio D'Ali Staiti (Trapani, 303) (proprietario di Banca Sicula e zio di Antonio D'Alì jr, senatore di Forza Italia)
gen. Romolo Dalla Chiesa (Roma, 500)
cap. Giuseppe D'Allura (Palermo, 892)
dott. Federico Umberto D'Amato (Roma, 554) (Direttore Ufficio Affari Riservati del Ministero dell'Interno; morto nel 1996)
dott. Antonio D'Ancona (Palermo, 941)
on. Emo Danesi (Livorno, 752)
dott. Mario D'Angelo (Viterbo, 763)
col. Salvatore Dargenio (Roma, 209)
ing. Giovanni D'Arminio Monforte (Milano, 936)
dott. Lorenzo Davoli (Roma, 659)
avv. Sergio De Almeida Marques (Brasile, 616)
dott. Stefano De Andreis (Roma, 939)
dott. Gabriele De Angelis (Roma, 277)
dott. Gustavo De Bac (Roma, 657)
dott. Hans De Belder (Vienna, 208)
magg. Umberto De Bellis (Venezia, 304)
dott. Svandiro De Blasis (Roma, 663)
rag. Antonio De Capoa (Roma, 21)
on. Massimo De Carolis (Milano, 624) (Forza Italia, ex presidente del consiglio comunale di Milano, incarico lasciato per contrasti con l'allora sindaco Gabriele Albertini)
dott. Matteo De Cillis (Roma, 22)
sen dott. Danilo De' Cocci (Roma, 404)
dott. Pietro De Feo (Firenze, 432)
prof. Domenico De Giorgio (Reggio Calabria, 216)
Domenico De Giudici (Arezzo, 652)
geom. Giancarlo Degl'Innocenti (Firenze, 708)
dott. Renzo De Grandis (Bologna, morto, 433)
ten col. Sergio Deidda (Roma, 215)
on. Filippo De Jorio (Roma, 511) (ex DC, in anni più recenti ha aderito all'Italia dei Valori, partito che ha lasciato in polemica con Antonio Di Pietro)
dott. Guglielmo De La Plaza (Uruguay, 589)
dott. Cesar De La Vega (Argentina, 590)
Alessandro Del Bene (Firenze, 745)
geom. Vittorio Del Bianco (Firenze, 709)
col. Mario Del Bianco (Roma, 133)
rag. Giampiero Del Gamba (Livorno, 863)
ten col. Manlio Del Gaudio (Roma, 117)
Pierluigi Del Guerra (Firenze, 710)
dott. Giuseppe Dell'Acqua (Roma, 305)
dott. Massimo Dell'Aquila (Bari, 306)
ten col. Bruno Della Fazia (Livorno, capo gruppo 7, fasc 23)
dott. Giuseppe Dell'Ongaro (Roma, 739)
dott. Pietro De Longis (Genova, 768)
dott. Jorio Del Moro (Firenze, 707)
on. Ferruccio De Lorenzo (Napoli, 25)
dott. Giuseppe Del Pasqua (Arezzo, passato al Grande Oriente, 353)
dott. Pietro Del Piano (La Spezia, 212)
dott. Michele Del Re (Roma, 661)
prof. Edoardo Del Vecchio (Roma, 143)
magg. Vittorio De Marco (Roma, 890)
avv. Fulviano De Mari (Roma, 24)
Romolo De Martino (Firenze, 744)
dott. Paolo De Michelis (Roma, morto, 213)
dott. Vincenzo De Nardo (Roma, 307)
ing. Salvatore Dente (Roma, 214)
Sergio Denti (Firenze, 643)
dott. Bonifacio De Oliveira (Brasile, 606)
dott. Carlo De Risio (Roma, 733)
col. Antonio De Salvo (Firenze, 194)
gen. Luigi De Santis (Roma, capo gruppo 8, fasc 359)
dott. William De Sena (Brasile, 603)
dott. Ercole De Siati (Teramo, 308)
avv. Jorge De Souza (Brasile, 612)
Denis De Stafanis Baiardo (Tirrenia, 218)
dott. Levy De Suoza (Brasile, 597)
dott. Osvaldo De Tullio (Roma, 309)
Vincenzo De Vito (Roma, 310)
dott. Franco Di Bella (Milano, 655) (ex direttore del Corriere della Sera)
avv. Alberto Di Caro (Bra, 98)
ten. col. Sergio Di Donato (Roma, 158)
dott. Leonardo Di Donna (Roma, 827)
ten. vasc. Bruno Di Fabio (Roma, 210)
dott. Rodolfo Di Filippo (Roma, 311)
prof. Giuseppe Di Giovanni (Palermo, 935)
rag. Sergio Di Lallo (Firenze, 211)
gen. Sebastiano Di Mauro (Milano, 207)
dott. Mario Diana (Roma, 555)
dott. Luigi Dina (Milano, passato al Grande Oriente, 118)
dott. Vincenzo D'Isanto (Firenze, 777)
prof. Giuseppe Donato (Roma, 902)
Massimo Donelli (Napoli, 921) (attuale direttore di Canale 5)
avv. Pedro Dos Santos (Brasile, 611)
dott. Duilio Dottorelli (Roma, 434)
cap. Gian Carlo D'Ovidio (Roma, 569)
avv. Giovanni Druetti Di Ussel (Roma, 940)
dott. Mario Duce (Cagliari, 799)
mar. Maurizio Durigon (Arezzo, 418);

E
on. Mario Einaudi (Roma, 552)
dott. Antonio Esposito (Roma, 251)

F
rag. Claudio Fabbri (Milano, 132)
dott. Giovanni Fabbri (Roma, 816)
dott. Carlo Fabricci (Trieste, 26)
dott. Luigi Fadalti (Treviso, 938)
col. Nicola Falde (Roma, in sonno, 119)
dott. Carlo Falla Garetta (Cremona in sonno, rest tessera, 96)
dott. Giovanni Fanelli (Roma, capo gruppo 5, fasc 219)
cap. Giovanni Fantini (Livorno, 406)
dott. Francesco Farina (Arezzo, 510)
Mario Elpidio Fattori (Milano, 755)
dott. Tito Favi (La Spezia, 435)
gen. Enrico Favuzzi (Roma, 633)
dott. Mario Alberto Fazio (Roma, 27)
ten col. Luciano Federici (Arezzo, 568)
prof. Franco Ferracuti (Roma, 849) (membro del comitato di esperti nel Caso Moro)
dott. Ruggero Ferrara (Roma, passato ad altra Loggia, 28)
Alberto Ferrarese (Firenze, 746)
dott. Alberto Ferrari (Roma, 520) (ex direttore generale BNL)
dott. Aldo Ferrari (Roma, 891)
avv. Giuseppe Ferrari (Roma, 538)
dott. Mario Ferrari (Firenze, 401)
rag. Ivo Ferretti (Livorno, 29)
dott. Antonio Ferri (Roma, 729)
ten col. Domenico Fiamengo (Cosenza, 837)
dott. Cirino Fichera (Catania, 312)
dott. Wilson Filomeno (Brasile, 613)
dott. Gerardo Finauri (Argentina, 595)
dott. Beniamino Finocchiaro (Molfetta, 522)
dott. Ennio Finocchiaro (L'Aquila, 436)
dott. Walter Fernandes Fins (608)
dott. Ovidio Fioretti (Cagliari, 873)
dott. Publio Fiori (Roma, 646) (Ministro dei Trasporti nel Governo Berlusconi I. Co-fondatore di Alleanza nazionale)
dott. Ruggero Firrao (Roma, 498)
dott. Alessandro Flora (Bari, 30)
dott. Fabrizio Flumini (Roma, 784)
gen. Carlo Foce (La Spezia, 120)
dott. Marco Folonari (Brescia, 927)
amm. Vittorio Forgione (Roma, 31)
on dott. Franco Foschi (Roma, 680)
prof. Arnaldo Foschini (Roma, 32)
sen. Franco Fossa (Roma, 354)
Michele Fossa (Genova, 954)
dott. Artemio Franchi (Firenze, 402)
Giorgio Franchini (Firenze, 776)
cap. Luciano Francini (Pisa, 574)
dott. Gianfranco Franco (Roma, 579)
dott. Luigi Franconi (Roma, 437)
dott. Francesco Franzoni (Torino, 438)
on. Aventino Frau (Roma, 533)
dott. Luis Fugasot (Uruguay, 596)
dott. Sebastiano Fulci (Messina, passato ad altra Loggia, 313)
dott. Silvestro Furgas (Cagliari, 798)
cap. Silvio Fusari (Livorno, 788)
dott. Ugo Fuxa (Palermo, 314)

G
dott. Gian Piero Gabotto (Roma, 928)
gen. Eduardo Gallardo Rincon Messico, 610)
dott. Salvatore Galante (Palermo, 315)
dott. Giuseppe Gallo (Genova, 33)
col. Salvatore Gallo (Roma, 933)
gen. Vitaliano Gambarotta (Livorno, 225)
dott. Adolfo Gamberini (Ravenna, 224)
dott. Edoardo Gasser (Trieste, passato ad altra Loggia, 316)
comm. Licio Gelli (Arezzo, 440)
dott. Mario Genghini (Roma, 523) (costruttore edile)
dott. Carmelo Genoese Zerbi (Stati Uniti, 159)
ten col. Francesco Genovese (Pisa, 860)
col. Pasqualino Gentile (Roma, 357)
amm. Antonino Geraci (Roma, 809)
dott. Roberto Gervaso (Roma, 622)
dott. Antonio Jose' Ghirelli Garcia (Argentina, 620,
geom. Giancarlo Ghironi (La Spezia, 879)
dott. Giuseppe Giacchi (Roma, 217)
dott. Ado Giacci (Ravenna, 35)
prof. Giacomo Giacomelli (Massa, 441)
Romano Giagnoni (Firenze, 748)
dott. Domenico Gialli (Roma, 222)
ing. Mario Giannetti (Firenze, 712)
ing. Osvaldo Giannetti (Massa, 36)
gen. Orazio Giannini (Roma, 832)
dott. Orazio Giannone (Firenze, 650)
gr uff. Piero Giannotti (Viareggio, 403)
prof. Gennaro Giannuzzi (Livorno, 735)
dott. Renato Giaquinto (Firenze, 711)
col. Renato Giarizzo (Roma, 223)
on. Ilio Giasolli (Roma, 556)
rag. Renzo Giberti (Genova, 895)
prof. Luigi Gioffre' (Roma, 883)
dott. Tommaso Giorgeschi (Firenze, 747)
avv. Raffaello Giorgetti (Arezzo, 541)
dott. Angelo Giovanelli (Roma, morto, 317)
dott. Giovanni Giraudi (442)
dott. Vincenzo Gissi (Bergamo, 227)
gen. Raffaele Giudice (Roma, 535)
cap. Giovanni Giuffrida (Reggio Emilia, 561)
dott. Ezio Giunchiglia (Tirrenia, capo gruppo 11, fasc 639)
ten col. Umberto Giunta (Reggio Calabria, 904)
dott. Michele Giovanni Giuratrabocchetta (Potenza, 951)
Vittorio Gnocchini (Arezzo, 698)
dott. Gherardo Gnoli (Roma, 318)
ten col. Vittorio Godano (Bologna, 226)
dott. Giordano Goggioli (Firenze, 444)
dott. Cesare Golfari (Galbiate, 817)
prof. Egone Golimari (Trieste, passato ad altra Loggia, 443)
col. Umberto Granati (Siena, 248)
dott. Osvaldo Grandi (Massa, 37)
dott. Pietro Paolo Grassi (Potenza, 319)
gen. Giulio Grassini (Roma, 515) (Generale SISMI dal 1977 al 1981)
dott. Gianfranco Graziadei (Roma, 679)
gen. Giulio Cesare Graziani (Roma, 503)
dott. Giuseppe Graziano (Palermo, 320)
Mario Grazzini (Firenze, 445)
Mario Luigi Gregoratti (Firenze, 858)
dott. Francesco Gregorio (Roma, 803)
dott. Angelo Grieco (Novara, 446)
dott. Matteo Grillo (Livorno, 439)
cap. Ernesto Grossi (Firenze, 636)
ten col. Santo Gucciardo (Siena, 867)
dott. Ferdinando Guccione Monroy (Pavia, 136)
dott. Giovanni Guidi (Roma, 830) (ex presidente Banco di Roma)
dott. Paolo Gungui (Cagliari, 859)
gen. Giuseppe Guzzardi (Roma, capo gruppo 1, fasc 694)

H
dott. Ever Haggiag (Roma, 137)
dott. Julio Haratz (Brasile, 604)

I
col. Rubens Iannuzzi (Roma, 138)
dott. Giuseppe Impallomeni (Palermo, 920)
Francesco Imperato (Genova, 865)
dott. Waldemar Incrocci (Torino, morto, 97)
dott. Oreste Innocenti (Milano, in sonno, 355)
dott. Antonio Ioli (Torino, 852)
dott. Francesco Ioli (Torino, capo gruppo 16, fasc 572)
dott. Carmelo Isaia (Cagliari, 38)
dott. Luigi Ivaldi (Roma, 230)
dott. Jose' Isaac Katz (Buenos Aires, 688)

K
dott. Guido Kessler (Verona, in sonno, 39)
gen. Giuseppe Kunderfranco (Palermo, 372)
dott. Adolfo Kunz (Firenze, 766)

L
on dott. Silvano Labriola (Roma, 782)
cap. Antonio La Bruna (Roma, 502) - (ex ufficiale del SID, condannato per i depistaggi sulla Strage di piazza Fontana)
dott. Luciano Laffranco (Perugia, in sonno, 232)
dott. Ippolito La Medica (Roma, 121)
ten col. Michele La Medica (Firenze, 447)
comm. Remo Landini (Verona, 109)
dott. Claudio Lanti (Roma, 914)
dott. Giovanni La Rocca (Perugia, 672)
dott. Raul Alberto Lastiri (Argentina, 621)
Gennaro (Gino) Latilla (Firenze, 41)
dott. Armando Lauri (Firenze, 588)
dott. Silvio Lauriti (Roma, 952)
col. Fulberto Lauro (Roma, 542)
dott. Pablo Lavagetto (Buenos Aires, 480)
cav. lav Mario Lebole (Arezzo, 139)
dott. Antonio Leccisotti (Roma, 662)
dott. Giovanni Ledda (Nuoro, 42)
col. Federico Lenci (Buenos Aires, 558)
avv. Vito Lenoci (Bari, morto, 231)
Luigi Lenzi (Pistoia, sospeso, 236)
avv. Leonardo Leonardi (Roma, in sonno, 373)
dott. Emilio Leonelli (Roma, 448)
dott. Vincenzo Leporati (Torino, morto, 324)
dott. Enzo Lerario (Firenze, 405)
dott. Walter Levitus (Trieste, in sonno, 325)
cap. Matteo Lex (Firenze, 724)
dott. Antonino Li Causi (Roma, 526)
cap. Serafino Liberati (Roma, 389)
dott. Vittorio Liberatore (Ancona, 804)
on. Gaetano Liccardo (Napoli, 557)
dott. Bruno Lipari (Roma, 693)
dott. Vincenzo Lipari (Roma, 326)
gen. Vittorio Lipari (Bologna, capo gruppo 13, fasc. 449)
prof. Gianfranco Lizza (Roma, 233)
ing. Glauco Lolli Ghetti (Genova, 539)
magg. Giovanni Longo (Roma, 234)
prof. Pasquale Longo (Alberobello, 165)
on. Pietro Longo (Roma 926)
dott. Gaetano (Nino) Longobardi (Roma, 368)
dott. Luigi Loni Coppede' (Firenze, 278)
avv. Gaetano Lo Passo (Messina, 43)
dott. Antonio Lopes (Brasile, 598)
dott. José López Rega (Argentina, 591), capo dell'Alianza Anticomunista Argentina
gen. Donato Lo Prete (Roma, 482)
col. Giancarlo Lorenzetti (Roma, 44)
Giancarlo Lorenzini (Roma, 855)
prof. Massimo Losappio (Siena, 697)
dott. Domenico Lo Schiavo (Australia, 247)
cap. Mario Lotta (Udine, in sonno, 377)
col. Giuseppe Lo Vecchio (Roma, 514) (implicato nel Golpe Borghese)
avv. Rocco Lo Verde (Palermo, 328)
dott. Alvaro Luciani (Roma, 329)
ing. Luciano Luciani (Trieste, 451)

M
dott. Otello Macchioni Di Sela (Roma, 45)
dott. Giuseppe Macina (Arezzo, 868)
dott. Luigi Madia (Milano, in sonno, 46)
sottoten. vasc. Fulvio Mafera (Pisa, 725)
gen. Gian Adelio Maletti (Roma, 499) (ex-capo del reparto D (controspionaggio) del SID, condannato per depistaggi per la Strage di piazza Fontana, ora cittadino sudafricano)
dott. Francesco Malfatti di Montetretto (Roma, 812)
prof. Giancarlo Maltoni (Firenze, 415)
on dott. Enrico Manca (Roma, 864)
col. Pierluigi Mancuso (Piacenza, 206)
dott. Andre' Mandi (Roma, 363)
ten col. Roberto Manniello (Firenze, in sonno,249)
dott. Giuseppe Mannino (Palermo, 452)
dott. Dario Manzini (Firenze, 407)
cap fr . Vito Marano (Livorno, 369)
geom. Guglielmo Marcaccio (Roma, 160)
col. Carlo Marchi (Reggio Emilia, 241)
arch. Antonio Marchitelli (Roma, 862)
Maresco Marini (Firenze, 408)
dott. Pasquale Marino (Roma, 566)
on. Luigi Mariotti (Firenze, in sonno, 489)
dott. Renato Marnetto (Roma, 677)
dott. Giovanni Marras (Cagliari,737) (ex deputato Forza Italia)
dott. Osvaldo Marras (Firenze, 453)
cap fr. Mariano Marrone (Ancona, 840)
Franco Marsili (Firenze, in sonno, 753)
Mario Marsili (Arezzo, in sonno, 506)
dott. Carlo Martino (Torino, 252) (ex Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino)
on. Anselmo Martoni (Molinella, in sonno, 123)
cap. Antonio Marturano (948)
dott. Massimo Mascolo (Roma, 781)
dott. Marco Masini (Roma, 237)
on. Renato Massari (Milano, 889)
amm. Aldo Massarini (Roma, 695)
dott. Sergio Massenti (Pisa, 253)
amm. Emilio Eduardo Massera (Buenos Aires, 478) (membro della giunta militare che rovesciò il governo di Isabelita Peròn con il golpe sanguinario del 1976)
dott. Carlo Massimo (Firenze, 409)
prof. Paolo Matassa Marchisotto (Palermo, 943)
dott. Carlo Mauro (Roma, 565)
dott. Giacomo Mayer (Roma, 47)
dott. Giorgio Mazzanti (Roma, 826)
col. Rocco Mazzei (Milano, morto, 386)
sen Luigi Mazzei (Roma, 48)
col. Giuseppe Mazzotta (Livorno, 818)
dott. Giuseppe Mazzotti (Roma, 454)
dott. Roberto Memmo (Roma, 564)
ten col. Gaetano Mendolia (Roma, 550)
dott. Gianni Mercatali (Firenze, 778)
gen. Francesco Mereu (Roma, morto, 490)
dott. Giorgio Merli (Roma, in sonno, 49)
cap. Pietro Mertoli (Livorno, 734)
prof. Renzo Merusi (Roma, 240)
dott. Marco Messeni Petruzzelli (Roma, in sonno, 50)
dott. Antonio Messina (Cosenza, 250)
prof. Michele Messina (Firenze, 414)
rag. Elio Messuri (La Spezia, 51)
dott. Roberto Romero Meza (Genova, 686)
dott. Leo Micacchi (Roma, 330)
gen. Vito Miceli (Roma, 491) (ex capo del Servizio Informazioni Difesa, implicato nel Golpe Borghese e nell'organizzazione Rosa dei Venti)
gen. Giuliano Micheli (Padova, 653)
dott. Franco Michelini Tocci (Roma, in sonno, 331)
rag. Enrico Michelotti (Messina, 52)
col. Giuseppe Midili (Roma, 244)
arch. Aladino Minciaroni (Roma, 931)
col. Giovanni Minerva (Roma, 517)
avv. Sergio Minervini (Livorno, 513)
gen. Osvaldo Minghelli (Roma, 142)
avv. Pietro Minnini (Bari, passato al Grande Oriente, 456)
gen. Igino Missori (Roma, 559)
geom. Roberto Misuri (Pisa, 962)
dott. Arrigo Molinari (Genova, 767)
on prof. Ottorino Monaco (Roma, 53)
cap. Giuseppe Mongo (Firenze, 684)
on. Amleto Monsellato (Lecce, 54)
col. Giuseppe Montanaro (Brescia, 906)
ten col. Anselmo Montefreddo (Pavia, 246)
Riziero Monti (Ravenna, 55)
dott. Flavio Montisci (Cagliari, 823)
gen. brig aerea Otello Montorsi (Roma, 144)
ten col. Franco Morelli (Reggio Calabria, 918)
dott. Mario Moretti (Roma, 932)
cap. Carlo Mori (Roma, 841)
dott. Gaetano Morreale (Firenze, 56)
dott. Flaviano Morri (Forlì, 674)
dott. Panfilo Morroni (Venezia, 239)
dott. Paolo Mosca (Roma, 813)
dott. Francesco Mosciaro (Palermo, passato ad altra Loggia, 245)
comm. Bruno Mosconi (Firenze, capo gruppo 9, fasc 392)
dott. Giovanni Motzo (Cagliari, capo gruppo 3, fasc 57)
cap fr. Angelo Murru (Savona, 58)
magg. Franco Murtas (Nuoro, 930)
dott. Arrigo Musiani (Siena, 59)
gen. Fausto Musto (Bolzano, 457)
col. Pietro Musumeci (Roma, 487) (ex generale del SISMI, condannato per calunnia aggravata nell'ibchiesta della Strage di Bologna)

N
dott. Franco Nacci (Roma, 759)
dott. Paolo Nannarone (Cortona, 536)
on. Vito Napoli (Roma, 887)
dott. Luigi Nebiolo (Roma, 810)
arch. Mario Negri (Firenze, 713)
prof. Rosario Nicoletti (Roma, 950)
ten col. Renato Nicoli (Firenze, 455)
dott. Edilio Nicolini (Genova, 916)
col. Domenico Niro (Torino, capo gruppo 10, fasc 458)
dott. Giovanni Nistico' (Roma, 675)
mar magg. Enrico Nocilli (Livorno, 923)
Alighiero Noschese (Roma, morto, 343)
Alberto Nosiglia (Livorno, 869)
col. Franco Novo (Arezzo, 459)
prof. Angelo Nunziante (Messina, 460)
Antonio Nunziati (Firenze, 885)

O
ten col. Salvatore Oddo (Roma, 937)
prof. Gianluigi Oggioni (Firenze, 637) (chirurgo ortopedico)
dott. Luigi Oliva (Rapallo, 770)
Carlo Onnis (Oristano, 898)
dott. Giovanni Organo (Padova, in sonno, 332) (giornalista, poeta e scrittore)
dott. Giampiero Orsello (Roma, 60) (ex vicepresidente della RAI)
avv. Umberto Ortolani (Roma, 494) (imprenditore, condannato per vari intrighi finanziari)

P
dott. Antonio Pacella (Livorno, 671)
dott. Gian Carlo Pagano (Torino, morto, 202)
dott. Antonio Paladini (Roma, in sonno, 61)
dott. Giovanni Palaia (Roma, 792)
dott. Claudio Palazzo (Cagliari 821)
avv. Giampaolo Pallotta (Firenze, 258)
dott. Bruno Palmiotti (Roma, 220)
gen. Giovambattista Palumbo (Firenze 135)
ing. Pasquale Palumbo (Roma, in sonno, 62)
comm. Costantino Panarese (Torino, 461)
dott. Roberto Pandolfini (Firenze, 900)
ten col. Giancarlo Panella (Milano, 371)
dott. Andrea Panno (Genova, 802)
dott. Sergio Panzacchi (Roma, 290)
col. Marco Paola (Bologna, passato ad altra Loggia, 462)
avv. Mario Paola (Firenze, 257)
dott. Enrico Paoletti (Firenze, 254)
prof. Ivan Papadia (Bari, 922)
rag. Nicolino Pappalepore (Paganica, in sonno, 382)
Angelo Paracucchi (La Spezia, 769)
dott. Maurizio Parasassi (Roma, 582)
cap dott. Giuseppe Paratore (Arezzo, 845)
dott. Angelo Parisi (Pesaro, 806)
Pieruggero Partini (Roma, 255)
dott. Tito Pasqualigo (Torino, 874)
dott. Andrea Pasqualin (Firenze, 683)
dott. Bruno Passarelli (Roma, sospeso, 141)
dott. Vito Passero (Torino, 63)
dott. Ferdinando Pastina (La Spezia, 801)
ten col. Franco Pastore (Nuoro, 370)
cap. Giovanni Pastore (Tirrenia, 894)
dott. Salvatore Pastore (Roma, 960)
Marcello Pastorelli (Livorno, 833)
dott. Giovanni Pattumelli (Roma, 64)
Alvaro Pazzagli (Firenze, passato al Grande Oriente, 259)
dott. Franco Peco (Milano, 110)
avv. Carmine (Mino) Pecorelli (Roma, morto, 235)
on. Mario Pedini (Brescia, 570)
dott. Vitaliano Peduzzi (Milano, 111)
dott. Davide Pellegrini (Roma, 387)
dott. Olivo Pelli (Roma, 107)
prof. Renato Pellizzer (Siena, 682)
dott. Walter Pelosi (Roma, 754)
dott. Francesco Pennacchietti (Roma, 65)
dott. Corrado Pensa (Roma, in sonno, 333)
dott. Maurizio Pepe (Torino, 263)
Claudio Perez Barruna (Costa Rica, 594)
dott. Aldo Peritore (Roma, passato al Grande Oriente, 261)
dott. Alberto Perna (Torino, 796)
dott. Cesare Peruzzi (Firenze, 716)
dott. Carlo Pesaresi (Forlì, 172)
rag. Lamberto Petri (Ancona, 567)
cap. Gianfranco Petricca (Livorno, 627)
Antonio Petrucci (Firenze, 715)
on. Sergio Pezzati (Firenze, 528)
Claudio Pica (in arte: Claudio Villa) (Roma, in sonno, 262)
on dott. Rolando Picchioni (Torino, 808) (Partito Democratico)
gen. Franco Picchiotti (Roma, capo gruppo 4, fasc 495)
ten col. Antonio Piccirillo (Como, 264)
mar cav. Romano Piccolomini (Firenze, 256)
prof. Claudio Pierangeli (Siena, 463)
dott. Giuseppe Pieri (Roma, 530)
Roberto Pieri (Firenze, 756)
Giovanni Pieroni (Firenze, 714)
on. Giulio Pietrosanti (Roma, 66)
dott. Michele Pignatelli (Roma, 334)
dott. Waldimiro Pinto (Brasile, 602)
magg. Francesco Pirolo (Roma, 260)
gen. sq. aerea Luigi Pirozzi (Roma, 854)
cap. Gino Pisani (Genova, 40)
dott. Giorgio Pisano (Cagliari, 642)
dott. Sergio Piscitello (Roma, 507)
dott. Alberto Pistolesi (Firenze, 749)
dott. Giuseppe Pizzetti (Firenze, morto, 410)
dott. Giulio Pizzoccheri (Milano, passato ad altra Loggia, 242)
dott. Michele Pizzullo (Roma, 145)
dott. Giovan Vincenzo Placco (Roma, 947)
prof. Carlo Poglayen (Macerata, 267)
dott fr. Giuseppe Pluchino (Ragusa, 957)
cap. Giuliano Poggi (Caracas, 464)
cap fr. Osvaldo Poggi (Padova, passato ad altra Loggia, 161)
dott. Marcello Poggini (Roma, 388)
dott. Duilio Poggiolini (Roma, 961)
col. Italo Poggiolini (Livorno, 575)
avv. Wolfango Polverelli (Roma, 162)
dott. Domenico Pone (Roma, 421)
prof. Leonello Ponti (Roma, 660)
dott. Saverio Porcari Li Destri (Cuba, 831)
cap. Fausto Porcheddu (67)
cap. Roberto Porcheddu (68)
dott. Pasquale Porpora (Milano, capo gruppo 14, fasc 70)
dott. Michele Principe (Roma, 829)
dott. Massimo Pugliese (Roma, 266)
prof. Clemente Pulle' (Messina, 955)
prof. Pietro Pulsoni (Roma, 69)
cap. Giuseppe Putignano (Firenze, 764)

Q
ten col. Giuseppino Quartararo (Livorno, 577)
amm. Giovanni (Juan) Questa (Argentina, 617)

R
dott. Domenico Rabino (Modena, 825)
dott. Giorgio Ramella (Genova, 771)
prof. Vincenzo Randi (Ravenna, morto, 71)
dott. Giacomo Randon(Roma, 146)
Bruno Ranieri (Roma, morto, 465)
dott. Domenico Raspini (Ravenna, 72)
gen. Osvaldo Rastelli (Bologna, 105)
maestro. Giulio Razzi (Roma, morto, 466)
dott. Angelo Rega (Roma, 73)
cap. Aldo Renai (Firenze, 268)
avv. Lucio Riccardi (Bari, 74)
avv. Emilio Riccardi (Torino, morto, 95)
dott. Giuseppe Ricci (Viterbo, 467)
gen. Giovanni Riffero (Torino, 486)
dott. Renato Righi (Firenze, 122)
dott. Giovanni Rizzi (Verona, 760)
dott. Angelo Rizzoli (Milano, 532) (fondatore della Rizzoli Editore)
col. Vincenzo Rizzuti (Roma, 811)
dott. Enrico Rocca (Cagliari, 884)
col. Fausto Rodino' (Ostia, 269)
Carlo Rolla (Genova, 881)
dott. Francesco Romanelli (Roma, 75)
dott. Ovidio Romanelli (Roma, 335)
ten col. Antonio Romano (Roma, 549)
dott. William Rosati (Genova, capo gruppo 15, fasc 673)
cap. Andrea Roselli (Potenza, 585)
gen. Roberto Roselli (Roma, 99)
prof. Edmondo Rossi (Roma, 805)
dott. Giorgio Rossi (Milano, 323)
Mario Rossi (Frosinone, 730)
dott. Bruno Rozera (Roma, passato al Grande Oriente, 76)
ing. Mario Rubino (Palermo, 336)
dott. Carlo Ruffo della Scaletta (Firenze, 717) (nobile)
dott. Felice Ruggiero (Roma, 847)
dott. Domenico Russo (La Spezia, 846)
dott. Francesco Russo (Agrigento, 196)
cap. Guido Ruta (Stati Uniti, 628)

S
dott. Claudio Sabatini (Roma, 783)
ten col. Gianfranco Sabatini (Aosta, 953)
dott. Elio Sacchetto (Roma, 634)
arch. Ambrogio Sala (Torino, 228)
magg. Mario Salacone (Roma, 163)
ing. Simonpietro Salini (Roma, in sonno, 531)
dott. Francesco Salomone (Roma, 678)
arch. Francesco Sanguinetti (Roma, morto, 337)
Ermido Santi (Genova, 772)
geom. Ferruccio Santini (Roma, 775)
dott. Mario Santoro (Bologna, 77)
gen. Giuseppe Santovito (Roma, 527)
dott. Roberto Sarracino (L'Aquila, 383)
geom. Stefano Sassorossi (Firenze, 719)
cav. Carlo Satira (Reggio Calabria, 78)
dott. Vittorio Emanuele di Savoia (Ginevra, 516)
dott. Vittorio Sbarbaro (Roma, 934)
dott. Francesco Scalabrino (Messina, morto, 469)
dott. Leonardo Scali (Roma, 958)
ten col. Pasquale Scarano (Oristano, 839)
ten col. Michele Schettino (Torino, 761)
dott. Darcy Schettino Rocha (Brasile, 607)
Aldo Schiassi (Bologna, 924)
avv. Giulio Schiller (Padova, 654)
ten col. Mario Scialdone (Firenze, 147)
dott. Santo Sciarrone (Milano, 635)
gen. Salvatore Scibetta (Roma, 124)
col. Domenico Scoppio (Roma, 274)
ing. Alberto Scribani (Parigi, 198)
on. Loris Scricciolo (Chiusi, 125) (ex vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena)
dott. Piero Scricciolo (Arezzo, passato al Grande Oriente, 149)
prof. Albino Secchi (Firenze, 411)
dott. Gustavo Selva (Roma, 623) (ai tempi dello scandalo europarlamentare per la Democrazia Cristiana, ex direttore del GR2, poi deputato di Alleanza Nazionale e senatore di Forza Italia)
dott. Mario Semprini (Roma, 544)
dott. Pasquale Setari (Padova, 106)
ing. Lucien Sicouri (Genova, 580)
dott. Elio Siggia (Roma, 656)
ten vasc Giuseppe Silanos (Roma, 271)
dott. Enrico Silvio (Genova, 338)
prof. Augusto Sinagra (Roma, 946)
avv. Michele Sindona (501)
magg. Giovanni Sini (Livorno, 578)
dott. Raffaele Sinisi (Arezzo, 297)
gen. Giuseppe Siracusano (Roma, 496)
dott. Fiorello Sodi (Firenze, 34)
dott. Edgardo Sogno Del Vallino (Torino, 786)
Ugo Soldani (Firenze, 718)
dott. Angelo Raffaele Soldano (Roma, 272)
dott. Gerolamo Sommo (Aosta, 912)
dott. Girolamo Sorrenti (Roma, 339)
dott. Franco Sorrentino (Cagliari, 79)
ten col. Lino Sovdat (Firenze, 471)
gen. Pietro Spaccamonti (Roma, 472)
dott. Ettore Spagliardi (Aosta, 915)
dott. Carmelo Spagnuolo (Roma, in sonno, 545)
dott. Piero Spalluto (Milano, 872)
dott. Paolo Sparagana (Losanna, 537)
dott. Aldo Spinelli (Milano, in sonno, 80)
on. Gaetano Stammati (Roma, 543)
dott. Antonio Stanzione (Forlì, 793)
ten col. Savino Stella (Firenze, 722)
dott. Domenico Stellini (Treviso, in sonno, 81)
magg. Marcello Stellini (Roma, 273)
dott. Giorgio Sternini (Venezia, 82)
dott. Giorgio Florio Stilli (Firenze, 648)
dott. Randolph K Stone (Los Angeles, 899)
dott. Bruno Strappa (Ancona, 584)
cap dott. Giuseppe Strati (Reggio Calabria, 959)
dott. Francesco Sturzo (Palermo, 340)
gen. Carlos Suarez Mason (Argentina, 609)
dott. Giuseppe Szall (Milano, 524)

T
Leandro Tacconi (Roma, 632)
cap. Ezio Talone (Napoli, 276)
ing. Gennaro Tampone (Firenze, 750)
dott. Vittorio Tanassi (Roma 473)
magg. Giacomo Tarsi (Roma, 151)
avv. Paolo Tartaglia (Roma, 842)
dott. Bruno Tassan Din (Milano, 534)
Giovanni Tassitano (Pisa, 925)
dott. Elijak Taylor (Liberia, 619)
dott. Alberto Teardo (Albissola, 341)
dott. Mario Tedeschi (Roma, 853)
on. Emanuele Terrana (Roma, morto, 356)
cap. Corrado Terranova (Taranto, 83)
prof. Carlo Terzolo (Torino, morto, 342)
gen. Guido Tesi (Firenze, in sonno, 587)
Augusto Tibaldi (Roma, sospeso, 100)
dott. Mario Tilgher (Roma, passato al Grande Oriente, 84)
dott. Alessandro Tizzani (Torino, 795)
col. Mario Tognazzi (Firenze, morto, 412)
dott. William Tolbert (Liberia, morto, 618)
dott. Emanuele Tomasino (Palermo, 669)
Osvaldo Tonini (Brasile, 614)
amm. Giovanni Torrisi (Roma, 631) (dall'agosto 1977 al gennaio 1980 capo di stato maggiore della marina e dal febbraio 1980 al settembre 1981 capo di stato maggiore della difesa)
cap. Menotti Tortora (Firenze, 275)
Silvano Tosi (Arezzo, 477)
Massimo Tosti (Roma, 929)
dott. Gaetano Trapani (Milano, 779)
ten col. Mario Traversa (Brindisi, 758)
dott. Roberto Trebbi (Tirrenia, 685)
prof. Fabrizio Trecca Trifone (Roma, capo gruppo 17, fasc 327)
comm. Lorenzo Tricerri (Torino, in sonno, 85)
cav. Aurelio Tripepi (Reggio Calabria, morto, 474)
col. Giuseppe Trisolini (Roma, morto, 547)
avv. Francesco Troccoli (Bari, 86)
dott. Francesco Trois (Cagliari, 820)
ten col. Domenico Tuminello (Perugia, 148)
gen. Mauro Turini (Roma, 740)
dott. Vincenzo Tusa (Palermo, 344)

U
comandante. Paolo Uberti (Roma, 280)
dott. Asdrubale Ugolini (Firenze, 413)
geom. Mauro Ugolini (Firenze, 720)
ten col. Giacomo Ungania (Roma, 901)
prof. Antonio Urbano (Catania, 279)
ten col. Ottavio Urciuolo (Firenze, 126)

V
dott. Salvatore Vagnoni (Roma, 468)
avv. Mario Valenti (Arezzo, morto, 644)
dott. Roberto Valenza (Roma, 757)
dott. Vincenzo Valenza (Roma, 243)
gen. Enzo Vallati (Roma, 508)
dott. Cesare Valobra (Milano, in sonno, 87)
dott. Giancarlo Elia Valori (Roma, espulso, 283)
prof. Walter Vannelli (Roma, 88)
prof. Cesare Vannocci (Livorno, 89)
dott. Giuseppe Varchi (Trapani, 908)
gen. Dante Venturi (Palermo, morto, 346)
dott. Aldo Vestri (Genova, 90)
dott. Giovanni Viarengo (Torino, 91)
cap. Massimo Vicard (Roma, 866)
col. Mario Pompeo Vicini (Roma, 127)
col. Antonio Viezzer (Roma, 509)
dott. Alberto Vignes (Argentina, morto, 592)
dott. Luigi Nello Villa (Torino, 374)
dott. Vincenzo Villata (Roma, 391)
dott. Maria Jose' Villone (Buenos Aires, 690)
avv. Enrico Vinci (Roma, 282)
dott. Francesco Viola (Torino, 375)
magg. Enrico Violante (Livorno, 284)
dott. Ferdinando Visciani (Firenze, morto, 281)
dott. Annibale Viscomi (Montecatini, 647)
Roberto Visconti (Firenze, 751)
dott. Angelo Visocchi (Roma, 791)
dott. Gaetano Vita (Roma, 390)
dott. Fabio Vitali (Torino, in sonno, 347)
dott. Vincenzo Vitali (Siena, 348)
avv. Mario Vitellio (Roma, 666)
gen. Ambrogio Viviani (Novara, 828)
avv. Carlo Voccia (Roma, 667)
avv. Gaetano Vullo (Milano, 856)

W
dott. Fernandes Wilson De Valle (Buenos Aires, 687)

Z
dott. Mario Zaccagnini (Roma, 92)
cap. Maurizio Zaffino (La Spezia, 285)
dott. Leonida Zanaria (Milano, 896)
dott. Mario Zanella (Roma, 476)
dott. Lelio Zappala' (Roma, 475)
ing. Lucio Zappulla (Palermo, 349)
dott. Aldo Zecca (Roma, 350)
dott. Sergio Zerbini (Modena, 93)
dott. Giorgio Zicari (Roma, 844)
dott. Alfredo Zipari (Roma, 470)
prof. Amonasro Zocchi (Roma, 571)
Elie Zocheib (Modena, 893)
on. Michele Zuccalà (Roma, 492)
comm. Antonio Zucchi (Arezzo, 128)
dott. Paolo Zucchini (Roma, 362).

Statuto Loggia Massonica P2

Ritengo importante rileggere lo statuto della LoggiaP2.
Sembra di leggere il programma di governo attuato oggi.
Lo Statuto
PREMESSA
1) L' aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema
2) il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.
OBIETTIVI
1) Nell'ordine vanno indicati:
a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)
b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata.
c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;
d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri;
e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;
f) il Parlamento, la cui efficienza e' subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.
2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accessibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.
3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione e' la costituzione di un club (di natura rotariana per l'etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante e' stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.
PROCEDIMENTI
1) Nei confronti del mondo politico occorre:
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti -con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.
2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominativamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente. Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.In un secondo tempo occorrerà:
a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.
3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria e' fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.Gli scopi reali da ottenere sono:
a) restaurazione della libertà individuale, nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica, con effettive garanzie di segretezza del voto;
b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello legittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo e' da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.
4) Governo Magistratura e Parlamento
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (Per il PSI, ad esempio Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI - PSDI - PRI - Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà, e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.
PROGRAMMI
Per programmi si intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni in forma di:
a) azioni di comportamento politico ed economico;
b) atti amministrativi (di Governo);
c) atti legislativi; necessari a ribaltare - in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza di disfascimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" - come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato.
A titolo di esempio, si considerano due fenomeni:
1) lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati ed al Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL e una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduti;
2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonché dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione.Ne e' conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonché la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenute nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica - indubbiamente notevole - quale diagnosi della situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi.Detti programmi possono essere esecutivi - occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti legge).
a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale.
a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono:- la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;- il divieto di nomina sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;- la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);- la modifica delle norme in tema di facoltà libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione - anche tentata - nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonché di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.
a2) Ordinamento del Governo1 - legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Cost. art. 95) per determinare competenze e numero (ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);
2 - legge sulla programmazione globale (Cost. art. 41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. - PPSS - Mediocredito Industria - Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali e sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;3 - riforma dell'amministrazione (Cost. artt. 28 -97 - 98) fondato sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
4 - definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazione delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in ispecie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.a3) Ordinamento del Parlamento
1) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR);
2) modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost. art. 64) fra maggioranza-Governo da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica;
3) adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programmagovernativo.
b) Provvedimenti economico-sociali
b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);
b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno – Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività - anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:
1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);
3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
5 - alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive;
6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati edaccertati;
b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario esollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono - nel gioco degli interessi - in passività inutili dello stesso Stato;
b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;
b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case - ospedali - scuole - trasporti) da alimentare con:1 - sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili - generi di lusso)2 - proventi dagli inasprimenti ex
b5)4;3 - finanziamenti e prestiti esteri su programma di spesa;
4 - stanziamenti appositi di bilancio per investimenti;
5 - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto) Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che e' da considerare il volano della ripresa economica;
b10) aumentare la redditività del risparmio postale elevando il tasso al 7%;
b11) concedere incentivi prioritari ai settori:I - turisticoII - trasporti marittimiIII - agricolo specializzato (primizie zootecnia)IV - energetico convenzionale e futuribile (nucleare - geotermico - solare)V - industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo dasollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;
b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.c) Pregiudiziale e' che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti. Così e' evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda. Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonché di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale.d) Altro punto chiave è l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese. E' inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale".
MEDIO E LUNGO TERMINE
Nel presupposto dell'attuazione di un programma a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali è possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.a) Provvedimenti istituzionalia1) Ordinamento Giudiziario
I - unità del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. e' distinto dai giudici);
II - responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale);
III - istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi di istruzione;
IV - riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
V - riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile;
VI - esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali;
a2) Ordinamento del GovernoI - modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio e' eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;
II - modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari;
III - revisione della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);
IV - revisione della legge sulla finanza locale per stabilire - previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni - che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;
V - riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le province e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari;
a3) Ordinamento del Parlamento
I - nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
II - modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
III - stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);
IV - stabilire che i decreti-legge sono inemendabili;
a4) Ordinamento di altri organi istituzionali
I - Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
II - Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);
III - Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici.
Provvedimenti economico sociali.
b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro e un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);
b2) Nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;
b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonché le retribuzioni dei giornalisti;
b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;
b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità; il controllo rigido sulle pensioni di invalidità; l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;
b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di:
I - introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver spedito il concordato;
II - escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;
III - limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;
b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco);
b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani);
b9) legislazione antimonopolio (modello USA)
;b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);
b11) riforma della scuola (selezione meritocratica - borse di studio ai non abbienti - scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);
b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco.c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV